La direttrice generale di MSF esprime profondo sgomento e orrore per la ripresa dei bombardamenti israeliani a Gaza e ribadisce la necessità di un cessate il fuoco immediato.
Le strutture supportate dai nostri team a Gaza hanno ricevuto 75 corpi senza vita e decine di feriti.
La dichiarazione di Claire Magone, direttrice generale di Medici Senza Frontiere
Siamo inorriditi dagli attacchi lanciati oggi da Israele contro la popolazione di Gaza che hanno infranto il cessate il fuoco in vigore da quasi 2 mesi. Tra le centinaia di morti, secondo il ministero della salute, Medici Senza Frontiere ha ricevuto 75 corpi senza vita e decine di feriti in 4 strutture supportate dall’organizzazione.
Il personale di MSF è stato colto completamente di sorpresa e si è trovato ancora una volta a dover affrontare un afflusso di vittime di massa, molte delle quali bambini. In linea con quanto fatto dall’ottobre 2023, Israele ha scelto ancora una volta di punire collettivamente la popolazione di Gaza, con l’esplicita approvazione del loro più stretto alleato, gli Stati Uniti, colpendo con un’intensità mai vista dalle prime fasi della guerra.
Per oltre 15 mesi, la popolazione di Gaza è stata uccisa indiscriminatamente, mutilata, affamata e sfollata. Con questi ultimi spietati attacchi e ordini di evacuazione, le forze israeliane ci fanno temere che stia per avere inizio una nuova fase delle operazioni militari a Gaza.
I palestinesi non saranno in grado di sopportarlo, né fisicamente né mentalmente. Le loro speranze di recuperare almeno in parte la loro vita precedente stanno venendo infrante. Da quando il 19 gennaio è entrato in vigore il cessate il fuoco, le persone stanno lottando per riorganizzare la propria quotidianità dopo una lunga e devastante campagna militare, che ha annientato il tessuto stesso della società a Gaza. Ancora una volta Israele ha bloccato l’accesso agli aiuti umanitari e ai beni di prima necessità”. C.M.
Chiediamo che:
- il cessate il fuoco venga immediatamente ripristinato
- Israele non riprenda la sua campagna di distruzione e gli spaventosi bombardamenti di massa sulla popolazione di Gaza
- il blocco venga revocato, affinché le persone possano avere accesso senza restrizioni ai beni essenziali e agli aiuti. I feriti e i pazienti che necessitano di cure urgenti devono poter ricevere assistenza al di fuori della Striscia, garantendogli il diritto a un ritorno sicuro e dignitoso.