L’ordine di sbarcare solo 35 dei 217 naufraghi soccorsi a bordo della nave umanitaria Ocean Viking, gestita in collaborazione da MSF e SOS MEDITERRANEE, è un’altra vergognosa dimostrazione delle disumane politiche migratorie europee.
I leader europei stanno usando le persone soccorse come pedine mentre discutono e negoziano ridistribuzioni e ricollocamenti.
Nonostante i recenti segnali positivi, la burocrazia europea e futili ragionamenti hanno ancora una volta prevalso sulla sicurezza e il benessere di uomini, donne e bambini vulnerabili – perfino di un neonato – a cui è stato negato il diritto di sbarcare tempestivamente a terra, dopo essere sopravvissuti alle violenze in Libia e alla traversata mortale del Mediterraneo.
È una presa in giro che l’unica destinazione proposta per queste persone sia stata la Libia – lo stesso paese da cui fuggivano e dove hanno subito trattamenti orribili – in violazione del diritto internazionale.
Sembrava che in vista dell’incontro a La Valletta di lunedì, i leader europei fossero sul punto di iniziare a cambiare politiche migratorie che sono costate innumerevoli vite nel Mediterraneo. Ma ora hanno perso di nuovo l’occasione di dimostrare qualunque effettivo e onesto impegno verso il destino delle persone soccorse in mare.
Le 182 persone sulla Ocean Viking aspettano di ricevere un porto sicuro senza ulteriori ritardi.