Continuiamo a rispondere alle esigenze mediche e umanitarie dei rifugiati Rohingya e delle comunità vulnerabili del Bangladesh, nonché a colmare le carenze dell’assistenza sanitaria nel distretto di Dharangas a Kamrangirchar.
Alla fine del 2019, siamo rimasti uno dei principali fornitori di assistenza medico-umanitaria agli apolidi Rohingya, circa un milione dei quali vive nel più grande campo profughi del mondo, a Cox’s Bazar.
A più di due anni dall’emergenza iniziale, le persone vivono ancora negli stessi rudimentali rifugi di bambù sovraffollati, completamente dipendenti dagli aiuti e con poche speranze per il futuro.
Focolai di malattie trasmesse dall’acqua e prevenibili con i vaccini, come il morbillo, la diarrea acquosa acuta e la difterite, rappresentano una grave minaccia in corso.
Per tutto il 2019, le nostre équipe si sono concentrate sul miglioramento della qualità e della portata della nostra assistenza sanitaria, lavorando a stretto contatto con la comunità dei rifugiati per migliorare la nostra comprensione dei loro bisogni e creare fiducia nei nostri servizi.
Ciò ha comportato un aumento significativo del numero di persone, soprattutto donne, che frequentano le nostre strutture.
Sempre più donne partoriscono nelle nostre unità di maternità, con 2.670 parti in tutte le nostre strutture a Cox’s Bazar.
Abbiamo iniziato ad adattare le nostre attività per garantire la sostenibilità a lungo termine e abbiamo trasferito una serie di strutture alle organizzazioni locali, inclusa una vasta rete che utilizza l’energia solare per alimentare la fornitura di acqua potabile.
Alla fine del 2019 gestivamo tre ospedali, tre centri sanitari di base, un posto sanitario, due cliniche specializzate e quattro strutture di risposta alle epidemie.
Queste strutture forniscono una gamma di servizi ospedalieri e ambulatoriali, tra cui cure intensive e di emergenza, pediatria, ostetricia, assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, nonché cure per vittime di violenza sessuale e per pazienti con malattie croniche, come diabete e ipertensione.
Le nostre équipe hanno festeggiato il decimo anniversario dell’ospedale da campo di Kutupalong, che serve i rifugiati Rohingya e la comunità locale del Bangladesh sin dalla sua apertura nel 2009.
I rifugiati Rohingya lottano contro disoccupazione, condizioni di vita disastrose e un senso di disperazione, unito a un vissuto traumatico; abbiamo osservato un numero crescente di persone con problemi di salute mentale nelle nostre strutture.
Abbiamo quindi ampliato i nostri servizi di salute mentale in risposta alle esigenze in evoluzione e sempre più persone partecipano alle nostre sedute di consulenza individuale e di gruppo.
A Cox’s Bazar, rimaniamo il più grande fornitore di cure psichiatriche specializzate per i rifugiati Rohingya e la comunità locali che soffrono di disturbi mentali come psicosi, ansia ed epilessia.
Kamrangirchar
Le nostre équipe a Dhaka continuano a gestire un programma di salute sul lavoro unico nel suo genere a Kamrangirchar, un’area del centro città vicina a centinaia di piccole fabbriche.
Forniamo cure mediche adeguate alle esigenze delle persone che vi lavorano in condizioni spesso estremamente pericolose.
Nel 2019, abbiamo effettuato 10.500 consultazioni in materia di salute sul lavoro per gli operai delle fabbriche e abbiamo avviato una nuova clinica sanitaria mobile specifica per gli operai delle concerie.
Gestiamo inoltre servizi di salute sessuale e riproduttiva per bambine e donne, effettuando quasi 11.500 visite prenatali, assistendo 700 parti l’anno e offrendo un trattamento completo alle vittime di violenza sessuale e domestica, con assistenza integrata di salute mentale.