Negli ultimi giorni il numero di pazienti positivi al Covid-19 in Iraq è aumentato in modo significativo, con oltre 1.400 casi e 78 decessi confermati, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute.
Dall’inizio della diffusione dell’epidemia nel paese, la capitale Baghdad è la città che ha registrato il maggior numero di casi e di morti.
Dal 1° aprile 2020 supportiamo l’ospedale Ibn al-Khatib di Baghdad, una delle tre strutture individuate dal Ministero della Salute per la cura dei pazienti Covid-19 in città.
Dopo una prima valutazione sul livello di preparazione dell’ospedale, un nostro team ha formato il personale della struttura sulle misure di prevenzione e controllo del contagio e sulla gestione del triage.
Questa preparazione servirà a garantire che i pazienti Covid-19 ricevano trattamenti adeguati, proteggendo allo stesso tempo gli altri pazienti e lo staff medico per evitare che vengano contagiati.
Il primo obiettivo del nostro intervento è supportare l’ospedale nella gestione dei casi confermati o sospetti di Covid-19, per garantire che vengano accolti e trattati nel miglior modo possibile, evitando inoltre che il virus si diffonda in ospedale causando l’insorgere di nuovi casi. Raggiungeremo questi obiettivi lavorando in stretta collaborazione con lo staff degli stessi ospedali.” Shaukat Muttaqi Capomissione di MSF in Iraq
Stiamo supportando le autorità sanitarie locali nella risposta al Covid-19 anche in altre zone del paese. A Mosul, nel governatorato di Ninewa, abbiamo allestito una struttura all’interno del complesso sanitario di Al Salam destinata all’isolamento dei casi sospetti.
Nell’ospedale di Al-Shifaa
Accanto a questa struttura si trova l’ospedale di Al-Shifaa, ricostruito da MSF nel 2019, che è stato indicato dalle autorità locali come principale struttura di riferimento per i ricoveri dei pazienti Covid-19. Abbiamo in programma di riconvertire il servizio di cure post-operatorie all’interno del complesso di Al Salam, per supportare l’ospedale di Al-Shifaa nella cura dei pazienti Covid.
A Mosul e in tutta l’area del governatorato di Ninawa il sistema sanitario è stato pesantemente colpito dal conflitto nel 2017. Con il suo intervento, MSF vuole fare la propria parte per evitare che l’epidemia infligga ulteriori sofferenze e perdite a una popolazione già duramente provata. Shaukat Muttaqi Capomissione MSF in Iraq
Nel governatorato di Erbil, le équipe stanno collaborando con tre degli ospedali indicati dal Ministero della Salute per la gestione dell’emergenza, con l’obiettivo di fornire supporto tecnico sulle misure di controllo e prevenzione dell’epidemia, il triage dei pazienti e il supporto psicologico.
I progetti regolari in Iraq
Nel resto del paese, continuiamo a fornire assistenza medica alle comunità vulnerabili: cure chirurgiche e di emergenza, assistenza neonatale, pediatrica e ostetrica, terapie per malattie non trasmissibili e supporto psicologico. In tutti i propri progetti regolari abbiamo implementato ulteriori misure preventive per limitare il rischio di diffusione del virus tra i i pazienti e lo staff.
In Iraq MSF supporta centinaia di persone vulnerabili ogni giorno attraverso i propri programmi medici. Per questo è vitale facilitare il regolare movimento di forniture mediche e personale sanitario e assicurare la continuità delle cure mediche essenziali, talvolta salvavita, ai pazienti dei nostri progetti regolari” Muttaqi Capomissione MSF in Iraq