Nella Nigeria nord-orientale, stiamo rispondendo a un forte aumento di casi di malaria, endemica in questa area del paese, causato dalla stagione delle piogge.
Le nostre équipe stanno supportando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le autorità sanitarie locali nella campagna di chemioprofilassi per la prevenzione della malaria stagionale nello stato di Borno, rivolta a due milioni di bambini di età compresa tra 3 mesi e 5 anni, il gruppo più colpito da questa malattia.
L’obiettivo del nostro supporto a Maiduguri
L’obiettivo è quello di trattare i bambini prima che sviluppino complicazioni mediche e richiedano il ricovero in ospedale.
A Maiduguri, i nostri team forniscono supporto logistico e supervisione nella somministrazione di farmaci forniti dall’OMS nell’area di Gwange e in più di 10 campi informali per sfollati interni dove vivono più di 40.000 persone. Questi campi, non gestiti direttamente dal governo, sono spesso trascurati dal sistema degli aiuti.
Siamo pronti per questo atteso aumento dei casi di malaria. Ci siamo preparati per le donazioni di sangue perché le forme gravi di malaria, se non trattate tempestivamente, possono portare a un’anemia critica e i bambini potrebbero aver bisogno di trasfusioni. Possiamo contare su donatori di sangue volontari e sui parenti dei pazienti”. Blessing Ejawemokie Coordinatrice medico di MSF a Maiduguri
I pazienti affetti da malaria in Nigeria
La Nigeria è uno dei Paese con i più alti tassi di malaria. Secondo un rapporto dell’OMS, nel 2018 la Nigeria ha rappresentato il 25% di tutti i casi di malaria nel mondo e quasi il 24% di tutti i decessi per la malattia.
Durante tutto l’anno curiamo i pazienti affetti da malaria nei propri centri a Maiduguri, Gwoza, Pulka e Ngala, mentre a Rann gestisce 11 “punti per la malaria” dove le persone che ne manifestano i sintomi possono sottoporsi a esami e in caso essere curate.
Nel 2019 abbiamo fornito chemioprofilassi per la prevenzione della malaria stagionale a oltre 85.000 bambini sotto i 5 anni nello stato di Borno.
Le conseguenze della pandemia di Covid-19
La pandemia di Covid-19 pone nuove sfide alle attività: sono state implementate misure di protezione, come il distanziamento fisico durante le campagne di profilassi, l’allestimento di punti per il lavaggio delle mani e la somministrazione di farmaci da parte dei caretakers.
A Maiduguri, forniamo anche assistenza sanitaria di secondo livello a bambini affetti da malaria con complicazioni, nel proprio ospedale pediatrico nell’area di Gwange.
Dall’inizio del periodo di picco, a giugno, abbiamo trattato oltre 1.000 bambini nel solo ospedale.
Stiamo espandendo la capacità dell’ospedale da 80 a 165 posti letto per gestire l’afflusso di pazienti. Il 60% di loro proviene dalla vicina comunità ospitante di Gwange, mentre il 40% da altre zone di Maiduguri e dai campi per sfollati interni”. Ejawemokie Dottore di MSF
Zarah Lawal, una madre di cinque figli la cui figlia di 2 anni, Fatima Ali, è in cura per la malaria all’ospedale di Gwange, racconta:
Quando ho portato mia figlia in ospedale non era cosciente, non riusciva a respirare. All’arrivo, le è stato subito somministrato l’ossigeno e ha iniziato il trattamento. Le sue condizioni ora si sono stabilizzate”. Zarah Lawal Madre di Fatila Ali
L’intervento delle nostre équipe
Inoltre, durante questo periodo di picco, le nosre équipe visitano le comunità e i campi sfollati per condurre test per la malaria e assistere sul posto chi ha contratto la malattia, indirizzando i casi gravi che richiedono il ricovero presso il nostro ospedale, dove ricevono le cure adeguate.
Da gennaio a giugno, ovvero prima dell’inizio della stagione di picco, abbiamo assistito oltre 2.170 pazienti nei suoi ospedali nello stato del Borno.
Sono inoltre state effettuate 438 consultazioni tra gli sfollati interni e la comunità ospitante a Maiduguri tramite cliniche mobili.
Gestiamo anche programmi contro la malaria negli stati di Benue e Zamfara, la maggior parte dei quali rivolti a bambini.
Da gennaio ad agosto 2020, abbiamo curato 3.219 pazienti nello stato di Benue.
Nello stato di Zamfara, gestiamo programmi contro la malaria all’interno degli ospedali generali di Anka, Shinkafi e Zurmi e, ad oggi, nel corso del 2020 abbiamo ricoverato 1.824 bambini nel reparto pediatrico dell’ospedale di Anka, gestito da noi. Sempre nello stato di Zamfara, a livello di comunità, nel solo mese di luglio ha testato e trattato quasi 4.700 persone contro la malaria.