Tutto il mondo è stato colpito dal Covid-19, ma c’è chi, per diverse ragioni, è più vulnerabile di altri a questa pandemia. È il caso di migranti e richiedenti asilo venezuelani che vivono a Boa Vista, la capitale dello stato del Roraima in Brasile.
Hanno attraversato il confine in cerca di una vita migliore per sé stessi e per le persone che amano ma nel frattempo è arrivato il Covid-19 a peggiorare gravemente le loro condizioni.
Vivono in rifugi o campi dove l’adozione di misure di prevenzione di base come il distanziamento sociale e l’accesso all’acqua pulita per lavarsi le mani è spesso impossibile. Non riescono a trovare lavoro – cosa che era già difficile prima – e, a causa della chiusura del confine non possono più visitare le famiglie e portare loro beni essenziali che scarseggiano in Venezuela.
Durante le nostre attività di assistenza medico-umanitaria nella zona, tra cui visite mediche, sessioni di salute mentale, programmi di promozione alla salute, fornitura di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari, abbiamo raccolto molte testimonianze, come quella di Baudilio Centeno.
Baudilio Centeno, un capo Warao
Baudilio è un capo Warao, un gruppo indigeno originario del nord-est del Venezuela, e ora vive con una parte della sua famiglia nel campo di Kaubanoko, che in lingua warao significa “il nostro habitat” o “il posto in cui viviamo”
“Sono venuto in Brasile il 13 aprile 2017. Mi manca molto la mia terra. Parlo al telefono con i miei genitori e loro mi dicono che non c’è molto da mangiare lì. Sono felici che io sia qui. Siamo pronti a imparare e condividere la nostra cultura con i brasiliani. Ho visitato una comunità Macuxi. Amo incontrare altri indigeni perché condividiamo lo stesso sangue.
La pandemia ha cambiato molte cose. La nostra famiglia in Venezuela sta veramente soffrendo la fame. È triste per noi perché anche i nostri fratelli e sorelle vogliono venire qui per cercare cibo per la loro famiglia, ma non possono. Il coronavirus è stato difficile anche per noi a Boa Vista. Giriamo per le strade in cerca di lattine. Dobbiamo raccoglierne sei o sette sacchi pieni per poter comprare pollo, salsicce e farina e dar da mangiare ai nostri figli”.