Marco Scattoni

Marco Scattoni

Coordinatore Risorse umane MSF

Come fermare la malaria ai tempi del Covid-19

Marco Scattoni

Marco Scattoni

Coordinatore Risorse umane MSF
Come fermare la malaria ai tempi del Covid-19

Batangafo è un villaggio nella provincia del Ouham, in Repubblica Centrafricana, dove se sei fortunato arrivi dalla capitale Bangui con un volo di un’ora e mezza, altrimenti ci impieghi anche una settimana con l’auto, se tutto va bene.

È una zona colpita da un lungo conflitto, divisa tra due gruppi armati che si contendono il controllo dell’area. Il villaggio conta circa 30.000 abitanti di cui più della metà sono sfollati interni e quasi tutti hanno dovuto lasciare le loro case o hanno visto distruggere la propria abitazione o bruciare quella di un parente.

In un contesto già complicato, la stagione delle piogge aggrava la situazione e diventa terreno fertile per la diffusione della malaria che colpisce tutti ma in particolare i bambini e le tante mamme in gravidanza che hanno paura di partorire in queste condizioni difficili.

MSF supporta dal 2006 l’ospedale locale, punto di riferimento per tutta la zona, e oggi il team è composto da circa 250 persone. Solo nel 2020, abbiamo trattato circa 40.000 persone contro la malaria ma ora si è aggiunta anche la sfida del Covid-19.

Parola d’ordine: prevenzione

Per questo abbiamo attuato questa particolare campagna di prevenzione con la distribuzione dei farmaci porta a porta che evita sovraffollamento sia all’interno del pronto soccorso che nell’ospedale.

Questo approccio, oltre a limitare situazioni di potenziale contagio, facilita anche lo screening dei pazienti che si recano in ospedale, dato che i sintomi delle due malattie sono molto simili, ed evita la necessità di mettere le persone in isolamento per rischio Covid-19.

Considerando che qui le persone vivono in capanne senza acqua né energia elettrica, un lockdown come nei paesi occidentali sarebbe una misura praticamente impossibile.

La campagna ha avuto un impatto forte nella città e lo vedremo sicuramente nelle prossime settimane, ora stiamo facendo la formazione per le persone delle comunità che verranno coinvolte nella seconda fase di distribuzione dei farmaci in programma per la fine di settembre.

Ma i risultati positivi sono già evidenti: tre settimane fa l’ospedale contava 2.400 pazienti affetti da malaria, oggi sono 1.950.