La siccità in Somalia sta peggiorando la grave crisi sanitaria che la popolazione di questo Paese sta attraversando. Medici Senza Frontiere fa il punto sulle cause e sulle conseguenze legate a Somalia e siccità. Ecco alcune delle testimonianze riportate dalla popolazione somala e raccolte da MSF.
La Somalia e il Somaliland stanno affrontando una delle peggiori siccità degli ultimi decenni, dopo quattro stagioni di scarse piogge e un’invasione di locuste che ha colpito tutto il Corno d’Africa. La grave scarsità d’acqua e l’aridità dei pascoli hanno decimato il bestiame, compromettendo il sostentamento delle comunità pastorali somale.
La siccità e la continua insicurezza hanno costretto centinaia di migliaia di persone a spostarsi dalle zone rurali e a stabilirsi nei centri urbani nella speranza di trovare cibo, acqua pulita, riparo e assistenza sanitaria. Molte persone hanno anche cercato rifugio nei campi per sfollati interni.
I nostri pazienti a Baidoa, Mudug, Jubaland, Hargeisa e Las Anod, ci hanno raccontato che hanno bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere. Molte persone ci hanno descritto i loro viaggi molto impegnativi, di oltre 20 giorni alla ricerca di assistenza, durante i quali alcuni di loro hanno anche perso membri della propria famiglia.
Per 20 giorni abbiamo camminato portando con noi i nostri figli. I nostri asini sono morti a causa della siccità e non avevamo soldi per un’auto. Siamo venuti a Lower Juba perché abbiamo sentito che le famiglie che avevano perso il bestiame potevano ricevere assistenza”. Sfollato75 anni
Per molte persone, arrivare in un campo non ha garantito loro di trovare cibo, acqua e riparo. Il nostro personale ha parlato con 60 persone in diversi campi e la maggior parte di loro ha raccontato di non avere accesso all’acqua potabile.
Abbiamo camminato per otto giorni, per circa 120-150 chilometri. Il nostro bestiame era morto a causa della siccità. Abbiamo saputo che un’organizzazione stava distribuendo cibo nei campi di Afmadow. Sono stata registrata ma non ho ricevuto nulla. Sto aspettando, tutti stanno aspettando”. Sfollata 65 anni
Peggiora la crisi sanitaria
La siccità si aggiunge ai decenni di conflitti, ai ricorrenti shock climatici, alle frequenti epidemie e alla crescente povertà che hanno colpito i somali.
Mentre la siccità diventa un problema sempre più grave, i somali stanno combattendo contro una grande epidemia di morbillo. Malattie comuni e prevenibili, come il morbillo e la diarrea, sono state le principali cause di morte tra i bambini in questi territori. La diffusa carenza d’acqua e l’insicurezza alimentare stanno creando le giuste condizioni per la rapida diffusione di queste malattie.
I somali stanno affrontando una serie di crisi, una dopo l’altra. Stiamo già sentendo storie di disperazione, con alcune persone che ci dicono di aver affrontato la scelta impossibile di lasciare morire un bambino per salvarne altri”. Djoen Besselink Operatore MSF in Somalia
Epidemia di morbillo in rapida diffusione
Le nostre équipe hanno riscontrato quasi 6.000 casi sospetti di morbillo tra l’inizio dell’anno e la metà di maggio in diversi ospedali della Somalia e del Somaliland.
I tassi di vaccinazione tra i bambini in Somalia sono tra i più bassi al mondo e la situazione si è aggravata negli ultimi anni, quando il COVID-19 e l’insicurezza hanno ostacolato gli sforzi per fornire la vaccinazione di routine ai bambini sotto i cinque anni.
A febbraio, l’ospedale che sosteniamo a Baidoa aveva già trattato più di 2.500 bambini con il morbillo dall’inizio dell’epidemia. I nostri 20 centri ambulatoriali di alimentazione terapeutica intorno a Baidoa ricoverano tra i 700 e i 1.000 bambini a settimana”. Bakri Abubakr Responsabile di progetto MSF in Somalia
Malnutrizione acuta tra i bambini
I nostri team stanno già vedendo segni estremamente preoccupanti di malnutrizione acuta tra i bambini.
A febbraio, le nostre équipe a Baidoa hanno sottoposto a screening 81.706 bambini di età inferiore ai cinque anni. Hanno riscontrato tassi di malnutrizione acuta grave del 3% e tassi di malnutrizione acuta globale del 17%.
In una sola settimana, abbiamo ricoverato quasi 1.000 bambini. Il 30% di loro era gravemente malnutrito, il che indica che ci troviamo in una situazione di emergenza acuta”.
Mentre un numero sempre maggiore di persone si sposta nelle aree urbane per cercare assistenza, i limitati servizi pubblici disponibili vengono messi a dura prova. A Baidoa, l’arrivo di un gran numero di famiglie sfollate e l’aumento dei casi di colera e malnutrizione stanno mettendo sotto pressione le strutture sanitarie della città.
Le persone si trovano coinvolte in una spirale negativa che, senza una risposta rapida e concreta, continuerà a far pagare un pesante tributo ai somali.