In Afghanistan, abbiamo inviato staff medico e logistico nelle provincie di Khost e Paktika, le aree più colpite dal terremoto, dove si stimano centinaia di vittime, oltre mille feriti, case danneggiate e distrutte.
A Bermal, nella provincia di Paktika, abbiamo allestito una clinica da 8 posti letto, attiva 24 ore su 24, dove i pazienti vengono stabilizzati prima di essere trasferiti in altre strutture. I nostri team stanno inoltre supportando le attività ambulatoriali e uno psicologo ha iniziato a prestare primo soccorso per la salute mentale ai sopravvissuti. Per incrementare ulteriormente il team, da Khost è partito del personale chirurgico insieme a un’ostetrica.
Abbiamo donato forniture mediche e tende alle strutture sanitarie a Gayan e Bermal, mentre team specializzati sono in azione per assicurare acqua pulita e servizi igienico-sanitari adeguati alla popolazione e agli ospedali.
I primi giorni dopo un terremoto, le lesioni traumatiche, come fratture o ferite, sono la preoccupazione maggiore, ma ora le principali criticità sono legate a disidratazione e dissenteria causate dalla mancanza di acqua potabile”. José Mas Coordinatore d’emergenza di MSF