Lettonia e immigrazione: circa 50 migranti sono attualmente trattenuti in due centri di detenzione gestiti dalle guardie di frontiera statali lettoni (SBGS), tra cui persone vulnerabili, come sopravvissuti a violenza internazionale e tortura, bambini e donne incinte.
Chiediamo alle autorità lettoni di porre immediatamente fine alla detenzione illegale e arbitraria di migranti e richiedenti asilo che ha gravi conseguenze sulla loro salute fisica e mentale.
Questa detenzione ha un grave impatto sulla salute mentale delle persone. I nostri team hanno assistito a livelli molto alti di stress, ansia e disperazione che possono portare all’autolesionismo. Sono uomini, donne e bambini che hanno già vissuto eventi traumatici a causa dei quali sono fuggiti dal loro paese e la detenzione prolungata rischia di aggiungere altri traumi a vulnerabilità già presenti”. Georgina Brown Coordinatrice progetto MSF in Lituania e Lettonia
Senza libertà né privacy
Entrambi i centri, Mucenieki e Daugavpils, sono sotto stretta videosorveglianza che limita significativamente la privacy delle persone. Le autorità di frontiera confiscano i cellulari all’arrivo, riducendo la possibilità delle persone di comunicare con le loro famiglie e la loro rete sociale al di fuori del campo. Inoltre, la mancanza di comunicazione con l’esterno limita l’accesso a informazioni e supporto e questo contribuisce ad alimentare un sentimento di rassegnazione e un peggioramento del loro benessere e della loro protezione.
Le persone trattenute nei centri di detenzione non capiscono cosa sta accadendo. È come essere in prigione senza sapere cosa hanno fatto di sbagliato e senza sapere quale sarà il loro destino. Alcune persone sono rimaste rinchiuse qui per oltre 8 mesi. Stanno vivendo un incubo”. Georgina Brown Coordinatrice MSF
Siamo inoltre allarmati per la detenzione illegale di minori nei centri, dannosa per il loro futuro. I minori trattenuti corrono seri rischi per il loro sviluppo psicologico e spesso ne risentono gravemente.
Nei centri di detenzione i bambini non ricevono gli elementi essenziali per lo sviluppo, come il gioco e l’istruzione, e sono indirettamente colpiti dallo stress dei loro genitori”. Heidi Berg Psicologa MSF
Trattati come criminali
I nostri team sono preoccupati anche per gli uomini soli, che vengono trattenuti per lunghi periodi di tempo e sono spesso esposti a maltrattamenti. In condizioni simili a quelle carcerarie, nei centri di detenzione gli uomini soli vengono spesso definiti “detenuti” dalle autorità di frontiera, sono soggetti a perquisizioni e rinchiusi in “celle”. Questi uomini sono fuggiti dai loro paesi d’origine in cerca di sicurezza e ora vengono trattati come criminali, si sentono sbagliati e tutto ciò deteriora il loro stato di salute mentale.
“L’ultimo anno l’ho trascorso senza libertà. Mi fa male il cuore dal dolore e dall’angoscia. Aiutateci. Alcuni hanno tentato il suicidio perché sono rimasti rinchiusi diversi mesi senza alcun motivo concreto”, ci ha raccontato un giovane trattenuto in uno dei centri.
Esortiamo le autorità lettoni a porre fine alla detenzione illegale e arbitraria delle persone in transito e chiede l’attuazione di soluzioni alternative, compreso il trasferimento immediato degli uomini, delle donne e dei bambini trattenuti in luoghi sicuri, come il centro aperto di Mucenieki, dove possano ricevere assistenza umanitaria e protezione adeguate.