Martedì 12 e mercoledì 13 dicembre, presso l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo, si terrà la conferenza “Sopravvivere alla tortura – Prevenzione e modelli di cura: sfide, buone pratiche e prospettive di lavoro” organizzata da Medici Senza Frontiere (MSF), l’Università degli Studi di Palermo e il Policlinico di Palermo “Paolo Giaccone”, che nel capoluogo siciliano gestiscono insieme un servizio specialistico per la presa in carico di persone migranti e rifugiate sopravvissute a violenza intenzionale e tortura.
Esperti nazionali e internazionali, insieme a rappresentanti delle istituzioni e di realtà territoriali si confronteranno su strategie e modelli di presa in carico di persone sopravvissute a violenza intenzionale e tortura.
L’evento si aprirà con i saluti istituzionali di Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, Massimo Midiri, Rettore dell’Università di Palermo, Maurizio Montalbano, Commissario Straordinario AOU Policlinico “Paolo Giaccone”, Marcello Ciaccio, Presidente Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, e Monica Minardi, Presidente di MSF Italia.
Durante l’evento sarà presentato il rapporto “Sopravvivere alla Tortura – Esperienze e prospettive di intervento a Palermo”, sul servizio per la presa in carico di persone migranti e rifugiate sopravvissute a violenza intenzionale e tortura realizzato a Palermo dal 2021.
>A QUESTO LINK il programma completo della conferenza con i nomi degli ospiti e dei moderatori.
L’evento può essere seguito in presenza o online e in entrambi i casi è necessario iscriversi a questo link: https://forms.office.com/e/DtbDv3jrpD
Solo per info e accrediti stampa scrivere a [email protected]
Il progetto di Palermo per persone migranti sopravvissute a violenza intenzionale e tortura
A Palermo, Medici Senza Frontiere, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone”, l’Università degli Studi di Palermo e la Clinica Legale per i Diritti Umani (CLEDU) gestiscono un servizio specialistico per la presa in carico di persone migranti e rifugiate sopravvissute a violenza intenzionale e tortura. Un progetto nato nel 2021 che propone un modello di cura basato su équipe interdisciplinari composte da medici, psicologi, assistenti sociali, mediatori interculturali e altri specialisti per dare una risposta coordinata, integrata e personalizzata ai bisogni delle persone assistite. A oggi il progetto di Palermo ha preso in carico circa 200 persone.
Il servizio attivato a Palermo è una delle poche realtà in Italia in grado di fornire supporto medico e psicologico specialistico alle persone sopravvissute a violenza intenzionale e tortura e si pone l’obiettivo di diventare un centro di riferimento per tutto il territorio nazionale.