Il Sud Sudan lotta anche con l’epidemia di morbillo

Il Sud Sudan lotta anche con l’epidemia di morbillo

In Sud Sudan, all’epidemia di febbre gialla si è aggiunta l’epidemia di morbillo rendendo la situazione sanitaria molto difficile. Serve una immediata campagna vaccinale di immunizzazione.

Copertura vaccinale troppo bassa per il morbillo

Alla luce dell’aumento dei casi e di una copertura vaccinale molto bassa, il nostro team MSF – che sta rispondendo all’emergenza nelle contee di Nzara e Yambio – esorta le autorità sanitarie e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad avviare un’immediata campagna vaccinale contro il morbillo, per evitare un ulteriore diffusione dei contagi.

Da febbraio, in tre strutture sanitarie nelle contee di Yambio e Nzara, 7 bambini sotto i cinque anni sono morti a causa del morbillo e sono stati registrati finora 460 casi.

Il 90% di loro non era mai stato vaccinato contro la malattia.

Il morbillo è ormai diventato un’emergenza costante in Sud Sudan, con focolai ricorrenti che mettono a dura prova il sistema sanitario. Oltre che mettendo in pericolo intere comunità. Quest’anno sono stati registrati più di 12.000 casi, di cui 400 solo nell’ultima settimana.

Il lavoro di MSF a supporto delle strutture sanitarie

Stiamo lavorando per aumentare il numero di letti da 32 a 40 e per rispondere al rapido aumento dei contagi.

Inoltre, lavoriamo nella comunità per individuare bambini con potenziali sintomi di morbillo e indirizzarli alle strutture sanitarie.

Il 20% dei bambini che hanno ricevuto un trattamento per il morbillo nelle cliniche supportate ha più di 5 anni. Il che evidenzia la necessità di una campagna vaccinale, al fine di raggiungere i bambini più grandi, che non sono stati vaccinati contro il morbillo con l’attuale programma di immunizzazione.

Quando mio figlio si è ammalato aveva febbre molto alta, diarrea e tosse. A casa gli ho dato il paracetamolo, ma non c’è stato alcun miglioramento. Così lo abbiamo portato nella struttura di MSF, dove è stato curato per tre giorni. Se non fossi venuta qui, mio figlio sarebbe morto”. Victoria John madre di un bambino di un anno e mezzo affetto da morbillo.

Questa epidemia di morbillo aggrava ancor di più la situazione in una regione che sta ancora lottando contro la febbre gialla, dopo che lo scorso dicembre le autorità sanitarie hanno dichiarato un nuovo focolaio. Il quarto in soli sei anni.

Febbre gialla: un esempio dell’efficacia delle campagne di vaccinazione

A metà marzo sono stati registrati 81 casi di febbre gialla, di cui tre confermati e sei decessi.

Il Ministero della salute, in collaborazione con l’OMS, ha lanciato una campagna di vaccinazione immunizzando circa 357.000 persone, in tre diverse contee dello stato di Western Equatoria.

La campagna ha portato ad una riduzione del numero di casi, sia sospetti che confermati, a prova dell’efficacia delle campagne di vaccinazione di massa.

Le campagne di vaccinazione su larga scala sono fondamentali sia nello stato di Western Equatoria che in quello di Northern Bahr el Ghazal, colpite dall’epidemia di morbillo, per impedire un’ulteriore diffusione della malattia e prevenire la nascita di altri focolai. Il sistema sanitario del Sud Sudan è fragile e non riesce a far fronte a continue epidemie”. Zakaria Mwatia capomissione di MSF in Sud Sudan

La bassa copertura vaccinale in Sud Sudan ha un impatto significativo sulla popolazione. In particolare sui bambini, altamente vulnerabili a malattie come il morbillo, poiché, possono causare gravi complicazioni, se non la morte.

Data la gravità dei rischi, chiediamo di aumentare gli sforzi per sensibilizzare la popolazione sul morbillo e sulla febbre gialla, limitandone la diffusione.

Chiediamo al Ministero della salute e alle altre organizzazioni sanitarie – compresa l’OMS – di intensificare gli sforzi per espandere la copertura vaccinale in tutto il paese. In particolare nelle aree più soggette a focolai di malattie.