Siria settentrionale in emergenza medica

Siria settentrionale in emergenza medica

La situazione in Siria nord-occidentale è disastrosa, i bisogni medici nella regione sono enormi rispetto ai servizi sanitari disponibili e la popolazione subisce le conseguenze di un sostegno limitato e della chiusura di ospedali e strutture sanitarie.

Fondi internazionali insufficienti

In occasione dell’ottava conferenza di Bruxelles sulla Siria che si terrà oggi, MSF invita i donatori internazionali ad aumentare i fondi per supportare il sistema sanitario in Siria settentrionale.

Dopo anni di conflitto, milioni di persone nel nord della Siria devono affrontare sfide sempre più grandi per accedere all’assistenza sanitaria a causa dei tagli ai finanziamenti.

Nei governatorati di Idlib e del nord di Aleppo, quasi un terzo delle strutture sanitarie hanno chiuso o hanno parzialmente sospeso le attività a causa della mancanza di fondi. Lasciando un milione e mezzo di persone senza accesso a cure mediche di emergenza e salvavita. Secondo le autorità locali, 112 strutture sanitarie rischiano di chiudere entro la fine di giugno.

Ad oggi il finanziamento totale necessario per rispondere ai bisogni umanitari in Siria è di 4,07 miliardi di dollari. Tuttavia, solo il 6% del totale – ovvero 326 milioni di dollari – è stato finanziato attraverso il Piano di risposta umanitaria (HRP).

La popolazione vive una situazione sempre più difficile, con una diminuzione delle strutture sanitarie funzionanti che sono sempre più sovraffollate, la carenza di farmaci e la mancanza di personale: per questo i donatori internazionali e i paesi donatori devono stanziare fondi a sufficienza per l’assistenza sanitaria.

La popolazione siriana sta subendo le maggiori conseguenze della mancanza di fondi, perché gli ospedali non vengono finanziati. Quando le persone cercano assistenza sanitaria, trovano gli ospedali chiusi oppure non ci sono medici o farmaci. Se trovano un medico, devono andare a comprare le medicine nelle farmacie private, il che è inaccessibile”. Carlos Arias
coordinatore medico di MSF per la Siria nordoccidentale

Condizioni di salute a rischio

La carenza di fondi e l’impatto sul sistema sanitario potrebbero portare a:

  • deterioramento delle condizioni di salute,
  • aumento delle epidemie,
  • compromissione della qualità della vita delle persone.

Bambini e donne in gravidanza potrebbero essere particolarmente colpiti, ad esempio, in assenza di campagne di vaccinazione. Tutto ciò avviene in una regione già colpita dalla distruzione del terremoto del febbraio 2023 e da più di 13 anni di conflitto.

Le risorse idriche sono sempre più scarse e la popolazione dipende sempre più dall’acqua fornita dai camion e dalle reti idriche, ostacolate però da forniture di energia elettrica instabili e dagli alti costi del carburante. Per questo la popolazione è costretta a ridurre il consumo d’acqua o a bere acqua non sicura.

Abbiamo dovuto lasciare le nostre case a causa della guerra e siamo venuti nel nord-ovest della Siria. Da quando siamo qui, è stato molto difficile ricevere cure mediche perché gli ospedali che funzionavano hanno smesso di funzionare. Ho 68 anni e sono diabetico; la chiusura degli ospedali sarà una condanna a morte per le persone come me”. Salim Mohammedsfollato nel nord-ovest della Siria

Il lavoro di MSF in Siria

MSF copre una parte limitata dei bisogni, fornendo assistenza medica e umanitaria essenziale alle comunità dei governatorati di Idlib e Aleppo.

Nel 2023, i nostri team hanno supportato sei ospedali, fornendo oltre un milione di visite ambulatoriali e più di 150.000 visite per malattie non trasmissibili. Inoltre, abbiamo assistito più di 20.000 parti e fornito più di 25.000 consulenze individuali sulla salute mentale.

Più volte abbiamo ribadito che il peggioramento della situazione sanitaria in Siria non si risolverà con ulteriori tagli ai finanziamenti. Le nostre équipe e i nostri partner sono testimoni dell’impatto diretto e grave della mancanza di fondi sui pazienti”. Thierry Goffeau capomissione di MSF per la Siria nord-occidentale

Negli ultimi mesi, 77 strutture sanitarie nel nord-ovest della Siria sono state costrette a sospendere le attività per mancanza di fondi, tra cui 17 ospedali, nove dei quali sono ospedali per donne e bambini.

MSF ha ricevuto richieste di sostegno diretto per almeno sei ospedali e cinque centri sanitari di base, tre dei quali hanno un ruolo essenziale nel sistema sanitario della Siria nordoccidentale. Mentre MSF fa affidamento sui propri fondi, molte altre ONG sono sostenute da finanziamenti pubblici e il loro lavoro è messo a rischio dai tagli. Karim El-Rawy coordinatore del progetto di MSF a Idlib

Per migliorare l’accesso alle strutture sanitarie per le persone nel nord-ovest della Siria, bisogna ripristinare le strutture sanitarie danneggiate dal terremoto e renderle di nuovo operative. Per questo è essenziale garantire finanziamenti adeguati. Il divario tra l’aumento dei bisogni e la riduzione dei fondi è contraddittorio e inaccettabile.