L’ospedale Nasser a Gaza rischia di essere sopraffatto dal numero di pazienti feriti.
Dopo la chiusura dell’European Gaza Hospital a causa dei nuovi ordini di evacuazione, resta l’ultima grande struttura sanitaria nel sud di Gaza ma da gestire ci sono la carenza di forniture e il sovraffolamento che rischiano di farlo collassare.
Bambini a terra e flebo appese sui muri con i chiodi
Il team MSF presente al Nasser sta riscontrando un’acuta carenza di forniture mediche, con il rischio che i pazienti si ritrovino senza un’assistenza sanitaria.
Il numero dei pazienti che arriva all’ospedale Nasser aumenta ogni giorno, portando tutti i reparti a lavorare al di sopra della capacità di posti letto e costringendo il nostro team a usare le scorte mediche di emergenza.
Il reparto pediatrico ha una capacità di 56 posti letto, ma il 3 luglio lo staff ha ricevuto circa 100 pazienti. Anche il reparto di ortopedia è in difficoltà: negli ultimi giorni è raddoppiato il numero di pazienti.
Abbiamo bambini sdraiati sul pavimento. Non ci sono più materassi, né letti. I pazienti sono sdraiati su coperte nei corridoi o seduti sulle scale. Abbiamo attaccato dei chiodi sui muri per poter appendere le flebo e i farmaci da somministrare ai pazienti, ma è una situazione molto difficile e le équipe mediche sono esauste”. Cristina Roldán infermiera di MSF a Gaza
Il 1° luglio 2024, in seguito agli ordini di evacuazione delle forze israeliane per le aree a est e a sud di Khan Younis, il ministero della sanità ha deciso di evacuare precauzionalmente l’European Gaza Hospital. Alcuni pazienti sono stati trasferiti in ambulanza al Nasser Hospital, ma molti sono stati costretti a camminare per circa 10 km per raggiungerlo. Circa 250.000 persone sono a rischio di sfollamento a Khan Younis, a causa dell’ordine di evacuazione.
Scarsità di carburante e accesso negato al materiale medico
Oltre all’afflusso di nuovi pazienti, l’ospedale di Nasser è anche alle prese con la scarsità di carburante. I pazienti dell’ospedale e quelli degli ospedali da campo circostanti rischiano di non poter più ricevere cure salvavita.
L’ospedale di Nasser è il luogo principale in cui gli ospedali da campo sterilizzano le loro attrezzature. Se non avesse più l’elettricità a causa della mancanza di carburante, la sterilizzazione diventerebbe difficile al Nasser e di conseguenza le cure fornite da diversi ospedali da campo si interromperebbero.
Con l’ennesimo ospedale chiuso, la vita dei pazienti è ancora più a rischio”. Javid Abdelmoneim responsabile dell’équipe medica di MSF
Mentre gli ospedali di Gaza continuano a lottare con una grave carenza di forniture, il 3 luglio le autorità israeliane hanno negato l’ingresso nella Striscia ai camion che trasportavano materiale medico di MSF, a causa dei combattimenti in corso nel sud del Paese.
Non riusciamo a far entrare a Gaza forniture mediche dalla fine di aprile.
Chiediamo alle autorità israeliane di aprire urgentemente altri punti di passaggio per accelerare in modo massiccio il passaggio degli aiuti a Gaza. Chiediamo, infine, a tutte le parti di garantire percorsi sicuri per chi fornisce assistenza umanitaria all’interno della Striscia. Questo è l’unico modo per evitare altre morti.