Nord Gaza: MSF costretta a chiudere clinica

L’ultima struttura sanitaria di Medici Senza Frontiere (MSF) nel nord di Gaza è stata costretta a chiudere temporaneamente dopo che le forze israeliane hanno emesso un ordine di evacuazione per quest’area lo scorso 8 luglio. Le équipe di MSF hanno continuato a fornire assistenza ai pazienti fino all’ultimo minuto, prima di fuggire dall’area sottoposta a pesanti combattimenti.

Non sappiamo cosa mangiare o bere. Dove andare o dove dormire? Alla fine dormiamo per strada” racconta Suhail Habib, operatore di MSF, che lavorava nella clinica. Suhail, come molti altri membri del team di MSF, è stato sfollato più volte dall’inizio della guerra. “Nessuno si preoccupa di noi. Sono arrabbiato perché i feriti arriveranno alla clinica e la troveranno chiusa”.

Con i ripetuti ordini di evacuazione e la distruzione delle strutture sanitarie, le persone nel nord di Gaza non hanno quasi più alcuna possibilità di ottenere l’assistenza sanitaria essenziale.

La maggior parte delle strutture sanitarie nel nord di Gaza non funziona più e deve far fronte a una carenza critica di forniture.

MSF è disposta a riprendere le attività nella clinica di Gaza City, ma per farlo è necessario proteggere le strutture sanitarie, i loro dintorni e il personale.

Ufficio Stampa

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