Sudan, attacco a Zamzam: MSF assiste persone in fuga a Tawila

Sudan, attacco a Zamzam: MSF assiste persone in fuga a Tawila

Dopo i violenti attacchi nel campo di Zamzam, in Sudan, che hanno causato decine di morti e feriti, i team di MSF a Tawila stanno supportando con cure mediche e acqua le persone fuggite dal campo e dalle aree vicine.

Persone disidratate, senza acqua e cibo

Abbiamo allestito un centro sanitario all’ingresso della città di Tawila per assistere le persone in arrivo con assistenza sanitaria, mentre i casi più critici vengono trasferiti all’ospedale locale da noi supportato.

Le équipe hanno anche distribuito coperte, zanzariere e secchi e sottoposto i bambini a screening per la malnutrizione, in modo che possano ricevere immediatamente alimenti terapeutici ed essere iscritti al programma nutrizionale per cure adeguate.

Abbiamo assistito all’arrivo di oltre 10.000 persone, molte di loro arrivate in uno stato avanzato di disidratazione, stanchezza e stress, senza cibo, acqua e nient’altro se non gli abiti che indossano; dormono a terra. Le persone ci hanno raccontato di loro familiari rimasti indietro durante la fuga, feriti o uccisi”. Marion Ramstein Coordinatrice di emergenza di MSF in Darfur settentrionale

Comunicazioni interrotte con Zamzam

Il campo di Zamzam è stato attaccato nuovamente l’11 aprile dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) e i gruppi armati alleati, che hanno lanciato un’offensiva di terra su larga scala.

A febbraio i team di MSF sono stati costretti a sospendere tutte le attività nel campo di Zamzam a causa dell’estrema insicurezza.

I ripetuti bombardamenti, gli attacchi alle ambulanze e l’inasprimento del blocco di rifornimento e personale hanno reso impossibile per noi continuare a lavorare nel campo, che ospita circa 500.000 persone, nonostante le immense necessità.

Le comunicazioni con Zamzam sono interrotte. Al momento non abbiamo notizie di molte delle persone che lavoravano con noi e che hanno deciso di rimanere con le loro famiglie nel campo dopo la chiusura del nostro ospedale. Siamo estremamente preoccupati per loro e per le centinaia di migliaia di persone che lottano ogni giorno per la sopravvivenza. Siamo rimasti sconvolti dalla notizia che 9 membri dello staff di Relief International sono stati uccisi. Era l’unica organizzazione umanitaria internazionale ancora operativa a Zamzam”. Marion Ramstein Coordinatrice di emergenza di MSF in Darfur settentrionale