Per il terzo anno consecutivo siamo impegnati in operazioni di ricerca, soccorso e assistenza medica nel Mediterraneo centrale. Il fatale tratto di mare tra Libia e Italia resta l’unica via per migliaia di persone che cercano di raggiungere le coste europee, rimanendo anche nel 2016 la rotta migratoria più battuta.
In quanto operatori umanitari, ci rifiutiamo ancora una volta di restare a guardare dal molo.
Dal 1 gennaio 2016 a oggi (Dati aggiornati al 2 Dicembre 2016) almeno 4.690 uomini, donne e bambini sono morti cercando di attraversare il Mediterraneo, circa 1.000 in più rispetto a tutto il 2015. Questo numero non si deve a un aumento significativo degli arrivi ma solo a un’aumentata mortalità. Nel 2016, circa 1 persona su 41 è morta nella traversata.
Da aprile a novembre 2016, le nostre équipe a bordo di tre navi – Dignity I, Bourbon Argos e Aquarius – hanno soccorso direttamente 19.708 persone da barconi sovraffollati e assistito ulteriori 7.117 persone trasferendole in modo sicuro in Italia e offrendo loro cure mediche a bordo. Complessivamente abbiamo assistito almeno una persona su sette tra tutte quelle soccorse nel Mediterraneo, in decine di operazioni coordinate dalla Guardia Costiera Italiana.
Durante la stagione invernale, l’unica nave operativa è stata l’Aquarius, in collaborazione con SOS Mediterranee. A partire da Marzo, siamo in mare con una nuova imbarcazione, la Prudence, che può ospitare a bordo 600 persone e altre 400 in caso di estrema necessità. Con 13 persone dello staff MSF a bordo, tra cui diversi italiani, e 17 membri dell’equipaggio, la nave è equipaggiata per fornire primo soccorso a bordo ed è dotata di pronto soccorso, ambulatorio, farmacia e aree per trattare i casi più vulnerabili.
Cosa stiamo facendo
Dall'Europa e dall'Italia un approccio cinico, ipocrita e disumano
Denunciamo con forza l’ipocrisia e il cinismo di un accordo che, sostenendo le intercettazioni in acque territoriali da parte della guardia costiera libica, intende costruire in mare una barriera che impedisca a chi fugge di raggiungere le frontiere dell’Europa. Continua>>
Ammoniamo l'UE per il suo approccio inumano alla gestione delle migrazioni.
Nella giornata del meeting dei capi di stato dei paesi membri dell’UE a Malta, dove è discussa in queste ore la proposta di “chiudere la rotta dalla Libia all’Italia” attraverso una cooperazione con le autorità libiche, esprimiamo forte preoccupazione per le persone che saranno riportate in Libia dopo essere state intercettate in mare, o che restano intrappolate nel paese. Continua>>
MSF chiede un chiarimento immediato da parte di FRONTEX in seguito alle presunte accuse pubblicate dal Financial Times
Chiediamo un chiarimento immediato da parte dell’Agenzia europea di guardia di frontiera e costiera (FRONTEX) in seguito all’articolo pubblicato dal Financial Times, dove l’agenzia avrebbe accusato le organizzazioni umanitarie che operano nel Mar Mediterraneo Centrale di “colludere con i trafficanti di migranti”. Continua>>
Mediterraneo 2016: Il bilancio MSF di 8 mesi in mare in 10 punti. “L’anno più letale, i trafficanti più spietati, le politiche più inutili”
Con l’inizio della stagione invernale, riorganizziamo l’assetto delle nostre attività in mare e facciamo il bilancio di 8 mesi di ricerca e soccorso. Continua>>
Soccorse oltre 3000 persone nel Mediterraneo Centrale
MSF condanna l'attacco alla sua nave di ricerca e soccorso nel Mediterraneo da parte di aggressori non identificati
Mediterraneo centrale: 21 donne e un uomo morti in mare, altri 209 soccorsi
Operazioni in mare
La campagna #MILIONIDIPASSI: le nostre richieste

I nostri progetti in Italia
Stiamo continuando il lavoro con la popolazione migrante, in Sicilia come in altre regioni italiane, attraverso progetti già in corso o di prossima apertura.
A dicembre 2015, abbiamo aperto un dormitorio temporaneo nella citta’ di Gorizia, per offire uno spazio protetto ai richiedenti d’asilo che non hanno beneficiato delle misure di accoglienza previste dalla legislazione italiana ed europea. Il centro si trova in un’area messa a disposizione dalla Caritas, dove sono stati allestiti 25 container attrezzati, che possono offire accoglienza a 100 persone.
A Roma abbiamo inaugurato un Centro di riabilitazione per i sopravvissuti a tortura e per le vittime di trattamenti crudeli e degradanti.
Nei Centri di Accoglienza Straordinaria della provincia di Trapani forniamo supporto psicologico e abbiamo un'équipe di primo soccorso psicologico per fornire assistenza ai sopravvissuti di eventi traumatici durante il viaggio in mare.
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