Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato la fine dell’epidemia di Ebola in Sierra Leone ma nella vicina Guinea le persone continuano a essere infettate da una malattia che ha provocato la morte di più di 11.000 persone in Africa occidentale. ?Il rischio principale rimane il debole sistema di monitoraggio. Questo è il motivo per cui è così difficile da fermare l'epidemia.
Questa potrà anche essere finita in Sierra Leone, ma finché il virus è ancora presente in Guinea, la malattia rimane una realtà, con il rischio che si presentino nuovi casi. In tutta la regione devono essere mantenuti alti livelli di vigilanza e la capacità di rispondere rapidamente a potenziali nuovi casi.?
Attualmente ci sono circa 15.000 sopravvissuti all’Ebola in Africa occidentale, molti dei quali con problemi di salute fisica e mentale. I problemi fisici sono dolori articolari, stanchezza cronica, difficoltà di udito e problemi agli occhi, che possono portare alla cecità senza un accesso tempestivo a cure specialistiche. L’aver sperimentato l’infezione da virus Ebola, l’aver trascorso del tempo in un centro di trattamento, la paura e lo stigma che circondano il virus, possono portare a grave depressione, disturbi da stress post-traumatico e problemi di salute mentale, con incubi e flashback persistenti.??
Ciononostante, i superstiti Ebola hanno enormi difficoltà di accesso ai servizi sanitari. C’è ancora il timore di alcuni operatori sanitari a trattare i sopravvissuti da Ebola, e l'accesso a servizi sanitari può essere economicamente impegnativo per le persone che hanno perso il lavoro. È essenziale che le autorità sanitarie e tutti i soggetti coinvolti coordinino i loro sforzi per garantire un accesso tempestivo a cure di qualità gratuite per i sopravvissuti e le loro famiglie.
Da marzo 2014, le équipe di MSF in Africa occidentale hanno assistito 10.287 pazienti affetti da Ebola.