Non è stato un anno facile.
Lavoravamo a pieno regime nelle Filippine, all’indomani del tifone Hayan, quando il conflitto in Repubblica Centrafricana ha vissuto la sua fase di maggiore violenza. A inizio gennaio MSF era la sola organizzazione a fornire assistenza medica a circa 100.000 sfollati accampati sulle piste dell’aeroporto della capitale Bangui. Nonostante la violenza delle parti in conflitto non abbia risparmiato le organizzazioni medico-umanitarie, abbiamo continuato a fornire cure a chi ne aveva bisogno.
Lo stesso è accaduto in Sud Sudan. Anche là le nostre strutture hanno subito saccheggi, ma siamo rimasti per curare migliaia di bambini malnutriti e oltre 60,000 persone colpite dalla malaria, per far fronte a una gravissima epidemia di colera e ovviamente per soccorrere le vittime di guerra.
In primavera poi, mentre eravamo impegnati a portare cure mediche alla popolazione siriana stremata da oltre due anni di conflitto, ci siamo trovati a rispondere all’evoluzione dello scenario in Ucraina, e al riaccendersi del conflitto nel nord del Pakistan. Tutto ciò, senza interrompere il lavoro nelle “emergenze permanenti” di Haiti, dell’est del Congo, dell’Afghanistan, solo per citare alcuni fra gli oltre 65 Paesi in cui opera Medici Senza Frontiere.
Ma se c’è una data che ha segnato il 2014, questa è probabilmente il 22 marzo: quel giorno, il Ministero della Salute della Guinea ha dichiarato ufficialmente lo scoppio di un’ epidemia di Ebola. Lo stesso giorno, due aerei cargo di MSF trasportavano 33 tonnellate di materiali necessari per un primo intervento e 24 operatori umanitari partivano per predisporre i primi centri di isolamento a Guéckédou e Macenta. Nei mesi successivi MSF è stata uno dei pochissimi attori a fronteggiare il dilagare dell’epidemia in Sierra Leone e in Liberia, oltreché in Guinea. Oltre 700 operatori umanitari internazionali, di cui più di 50 italiani, si sono avvicendati nei nostri 6 Centri Ebola. Circa 3000 colleghi di staff nazionale sono stati coinvolti nella risposta all’emergenza. Nonostante l’Ebola sia una malattia altamente letale, oltre 2000 persone curate da MSF sono guarite.
Siamo molto fieri dei risultati raggiunti in un anno così difficile. Sappiamo, però, che non sarebbe mai stato possibile senza il sostegno che ci offrite con le vostre donazioni e il vostro incoraggiamento.
E sappiamo di poterci contare anche in futuro.Insieme a tutti gli operatori italiani partiti in missione e allo staff della nostra associazione, vi ringrazio e vi auguro buone feste e un sereno 2015.
Gabriele Eminente, Direttore Generale di MSF Italia