“Abbiamo paura per i nostri figli e per noi stessi. Dove possiamo andare? Stiamo lottando per trovare il minimo indispensabile di cui ogni essere umano ha bisogno per rimanere in vita“- Dott.ssa Safa Jaber, ginecologa MSF che vive con la sua famiglia a Rafah
A Gaza è un massacro
Ci ordinano di evacuare pazienti e staff, ci spostiamo, apriamo nuovi presidi medici per curare i feriti, ma non basta. A Gaza gli attacchi sono continui e indiscriminati. Attacchi sugli ospedali, 14 quelli che abbiamo dovuto evacuare da ottobre 2023. Attacchi sui civili, come a Rafah dove oltre 1 milione di persone sono ancora intrappolate. Manca cibo, acqua, spazio. Stiamo esaurendo drasticamente le scorte mediche e la benzina.
Non possiamo fermarci
80.000 feriti, 36.000 persone uccise, tra queste 493 operatori sanitari. La situazione a Gaza peggiora giorno dopo giorno. È sempre più difficile far entrare aiuti umanitari ma continuiamo a farlo in ogni modo possibile. Curariamo le persone a Rafah, Khan Younis e Deir Al Balah grazie all’impegno di 400 membri dello staff palestinese e 30 professionisti dello staff internazionale.
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GRAZIEA nome del nostro staff a Gaza e di ogni persona a cui salvi la vita oggi