Afghanistan: morbillo e malnutrizione, combinazione mortale per i bambini

Afghanistan: morbillo e malnutrizione, combinazione mortale per i bambini

Più di 1.400 bambini affetti da morbillo sono stati assistiti, solo nel mese di febbraio, dalle nostre équipe nell’ospedale di Boost a Lashkar Gah, nella provincia di Helmand, e in quello regionale di Herat.

Metà di loro ha avuto complicazioni, anche potenzialmente letali come la polmonite, che hanno richiesto il ricovero ospedaliero. Inoltre, a molti bambini è stato riscontrato uno stato di grave malnutrizione acuta dovuta alla preoccupante crisi nutrizionale nel paese.

Il morbillo danneggia il sistema immunitario dei bambini e rende più difficile combattere complicazioni come infezioni respiratorie e polmonite. Un bambino malnutrito, come molti in Afghanistan oggi, ha il sistema immunitario indebolito e questo può portare a un’infezione da morbillo più grave e prolungata, creando ulteriori complicazioni e rendendo i bambini molto vulnerabili. Molti bambini malnutriti muoiono per complicazioni legate al morbillo”. Fazal Hai Ziarmal Coordinatore dell’équipe clinica MSF presso l’ospedale Boost

La nostra équipe clinica presso l’ospedale Boost, da dicembre a fine febbraio ha assistito in media circa 150 bambini a settimana affetti da morbillo.

Nel giorno dell’inaugurazione, il nuovo reparto da 35 posti letto per la cura del morbillo nell’ospedale regionale di Kunduz, realizzato anche grazie a noi, aveva già più pazienti che letti. A Herat, all’inizio del 2022, il progetto nostro progetto prevedeva 8 posti letto per i pazienti in isolamento affetti da malattie infettive come tubercolosi o morbillo. Dopo un immediato aumento di 12 posti letto, oggi sono in corso dei lavori per trasformare un edificio già esistente in un’unità capace di offrire cure intensive a 60 pazienti critici, anche se probabilmente questo sforzo non sarà sufficiente.

Ogni giorno muoiono due bambini a causa di complicazioni del morbillo e non oso immaginare cosa stia succedendo in altre aree del paese dove non ci sono cure avanzate. Le strutture sanitarie pubbliche che abbiamo visitato nelle aree rurali hanno la capacità di gestire pazienti con complicazioni lievi, ma non hanno forniture, personale o attrezzature per quelli gravi. Possiamo aumentare il numero di posti letto nei luoghi in cui opera MSF, ma questo non risolverà il problema. Senza una campagna vaccinale diffusa, continueremo a vedere casi in aumento per i prossimi sei mesi, mettendo ancora più pressione su un sistema sanitario già fragile. A lungo termine, il programma per le vaccinazioni regolari contro il morbillo dovrebbe essere rafforzato in modo che i bambini possano beneficiare di vaccinazioni di routine piuttosto che in risposta alle riacutizzazioni dei casi”. Sarah Vuylsteke Coordinatrice del progetto MSF a Herat

La bassa copertura vaccinale spiega il rapido aumento dei contagi di morbillo, una malattia virale altamente contagiosa che in Afghanistan si diffonde rapidamente poiché spesso più famiglie vivono sotto lo stesso tetto.

La maggior parte dei bambini in cura nel nostro centro di alimentazione e nell’unità di terapia intensiva hanno recentemente avuto il morbillo. Fazal Hai Ziarmal 

 

Storie di madri e nonne all’ospedale di Boost

Tutti e 12 i miei nipoti si sono ammalati, ma in tre soffrono di più. Abbiamo comprato delle medicine nel nostro villaggio, ma i bambini non miglioravano e siamo venuti qui. La più grande piangeva per i forti dolori al petto che la facevano vomitare. Beveva molta acqua ma non riusciva a ingoiare nient’altro”. Han Bibi Dall’ospedale Boost

Zainab non dorme bene la notte. Le luci e il segnale acustico incessante delle macchine del reparto di terapia intensiva terrebbero sveglio chiunque. Ma soprattutto non riesce a dormire perché è preoccupata per suo figlio di un anno, Takberullah. “Perché il piede del mio bambino è freddo?” chiede Zainab a un medico.

Morbillo in Afganistan, ospedale Boost

Takberullah è ricoverato da tre giorni nell’unità di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Boost a Lashkar Gah, supportato da noi. Lui, insieme alle sue due sorelle, avevano avuto febbre e diarrea, ma le condizioni di Takberullah sono peggiorate drasticamente: dopo un’eruzione cutanea sua madre lo ha portato in ospedale dove gli è stato diagnosticato il morbillo.

È in condizioni critiche e soffre anche di polmonite e ipoglicemia, potenzialmente letali. Takberullah riceve ossigeno ed è sotto antibiotici per combattere le complicazioni.

Quanto tempo dovrà restare qui? Ho altri bambini malati a casa, non so come stanno”. Zainab Mamma di Takberullah

Takberullah è uno degli oltre 1.400 bambini malati di morbillo che abbiamo curato a Helmand e Herat nel mese di febbraio. La metà ha sviluppato complicazioni con necessità di ricovero in ospedale.