Un grande incendio è scoppiato ieri nei campi a Cox’s Bazar in Bangladesh, dove attualmente vivono circa 900.000 rifugiati Rohingya.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, circa 15 persone hanno perso la vita, 560 persone sono rimaste ferite e fino a 10.000 famiglie – più di 45.000 persone – sono state sfollate, ma questi numeri non sono ancora definitivi.
La nostra clinica Balukhali è stata completamente distrutta dall’incendio. Fortunatamente, tutti i pazienti e il personale sono stati evacuati in tempo. I nostri team hanno curato 11 persone ferite dagli incendi nell’ospedale di Kutupalong.
Negli ultimi mesi ci sono stati diversi incendi nei campi, anche perché i Rohingya vivono in rifugi sovraffollati, costruiti con plastica e bambù, materiali facilmente infiammabili. La situazione nei campi sta peggiorando: l’accesso ai servizi di base è scarso e la violenza è in aumento.
Al momento non è ancora chiaro quanti rifugi, strutture sanitarie e altre infrastrutture siano andate distrutte. Questo è un duro colpo per la comunità Rohingya, a cui è negata la possibilità di tornare in Myanmar in modo sicuro e dignitoso. Le restrizioni alla loro libertà di movimento e il mancato accesso ai mezzi di sussistenza in Bangladesh, inclusa la capacità di lavorare, li rendono interamente dipendenti dagli aiuti umanitari.