In Bangladesh, circa il 40% dei rifugiati Rohingya che vivono nei campi di Cox’s Bazar è affetto da scabbia, con picchi del 70% in alcune aree.
Questo dato relativo all’epidemia di scabbia in Bangladesh è quanto risulta da uno studio sulla prevalenza di questa malattia condotta a maggio 2023 ed è quanto confermato dai nostri team che da marzo dello scorso anno hanno effettuato oltre 200.000 visite mediche per questa malattia della pelle.
È quanto risulta da uno studio sulla prevalenza della scabbia condotta a maggio e quanto confermato dai nostri team che da marzo dello scorso anno hanno effettuato oltre 200.000 visite mediche per questa malattia della pelle.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la soglia di incidenza di casi di scabbia per la somministrazione di massa di farmaci è del 10%, da qui la nostra richiesta a tutti gli attori coinvolti, da quelli sanitari alla comunità dei donatori, di rispondere immediatamente a questa epidemia.
È impensabile che un’epidemia di scabbia sia rimasta irrisolta così a lungo, causando dolore, sofferenza e umiliazione a così tante persone costrette a lasciare le loro case a causa di persecuzioni e violenze e che oggi vivono in campi con recinzioni.” Karsten NotoResponsabile dei programmi di MSF in Bangladesh
I rifugiati in Bangladesh non hanno uno status giuridico, né il diritto di lavorare. Non hanno altra scelta se non dipendere interamente dagli aiuti umanitari. Tuttavia, i ripetuti tagli alle risorse economiche per questa risposta umanitaria hanno ridotto sempre di più l’assistenza offerta ai Rohingya.
I casi di scabbia tra la popolazione ne sono la dimostrazione. Chiediamo con forza al settore sanitario, ai donatori e a tutti gli altri attori che possono contribuire a far sì che ciò avvenga, di sviluppare e attuare una risposta completa e su più fronti che affronti finalmente sia il trattamento e la prevenzione della scabbia su larga scala, sia le terribili condizioni igienico-sanitarie e del sistema idrico che hanno portato a una diffusione fuori controllo di questa epidemia”. Karsten Noto Responsabile dei programmi di MSF in Bangladesh