Burundi: la storia di Mary e della sua bambina chiamata Good News

Piccole gocce di sudore le scendono lungo il collo, ma i suoi occhi sono vivi. Mary Nicizanye è seduta nella corsia del centro di MSF a Kabezi, a sud di Bujumbura, perchè quattro giorni fa ha dato alla luce una bambina.

Mary è stata ricoverata prima di partorire perchè gravemente malnutrita. Come tutte le altre donne del centro è stata trasferita dall’ospedale locale in una delle tre ambulanze di MSF, nel suo caso perchè lì non avrebbero potuto farle la trasfusione di sangue di cui aveva bisogno.
La piccola, che è avvolta in un panno colorato che le hanno dato nel centro, dorme in grembo alla madre. Appena nata era anemica e sottopeso, ha vomitato tanto, ma adesso sta meglio.
Anche Mary si è ripresa. Il colore è  di nuovo apparso sulle sue labbra e il rigonfiamento che aveva sulle gambe è migliorato al punto che oggi ha ripreso a camminare. “Se non fosse stato per MSF i miei figli non avrebbero avuto più una madre”, ha detto Mary, che adesso ha cinque figli.

La madre di Mary oggi è diventata di nuovo nonna ed è eduta anche lei sul letto. E’ stata l’unica che ha portato Mary all’ospedale locale e, come molte altre nonne, è preoccupata per la salute della figlia e le cucina il cibo fornito dal centro di Kabezi.

Mary è felice perchè ha ricevuto l’assistenza necessaria per salvare sua figlia e potersi curare, ma non sa cosa l’aspetta quando tornerà a casa: il marito non ha voluto saperne più niente di lei da quando si è ammalata. Non sa che è ricoverata a Kabezi nè che ha partorito.

Ma Mary e la madre sono contente che la piccola sia salva e sia in buona salute. L’hanno chiamata Nduwazeka che in kirundi, la lingua locale, vuol dire “Good News”.

“Ogni mese nascono oltre 200 bambini”

In Burundi rimanere incinta e dare alla luce un figlio rappresenta un rischio enorme. Le statistiche relative alla mortalità materno- infantile in questo Paese riportano dati piuttosto allarmanti. Secondo quanto riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tasso di mortalità materna è di 1100 su 100.000 nati vivi, mentre il tasso di mortalità neonatale è di 41 su 1000 nati vivi. Per questo MSF gestisce, dal 2008, un centro per interventi ostetrici di emergenza nella città di Kabezi, a sud della capitale Bujumbura, offrendo un servizio di cure mediche specialistiche gratuite alle donne durante la gravidanza e il parto. In questo centro vengono curate circa 250 donne al mese.

“Qui ogni mese nascono oltre 200 bambini. L’obiettivo del progetto è ridurre la mortalità materna”, spiega Ann van Haver, ostetrica di MSF. “La maggior parte delle donne incinte muore durante il parto o nella settimana successiva. Per questo motivo offriamo cure di emergenza e curiamo donne con complicanze ostetriche”.

Il centro si occupa di diversi tipi di complicanze, tra cui travaglio prolungato, emorragie precedenti e successive al parto e preeclampsia (i cui sintomi includono un pericoloso aumento della pressione sanguigna). Se in passato una donna ha avuto un cesareo, c’è il rischio che la cicatrice si riapra o causi una rottura dell’utero durante un parto naturale. Proprio per evitare tutte queste complicanze, è importante che la donna venga trasferita al centro di MSF, dove lo staff è in grado di intervenire immediatamente.

Alcuni dei bambini nati nel centro sono prematuri. “Vengono curati, tra l’altro, utilizzando la marsupioterapia, un metodo assistenziale in cui il neonato è fasciato a stretto contatto del seno della madre. Il contatto corporeo trasmette calore al neonato e funziona molto meglio dell’incubatrice. Inoltre ha un effetto calmante per il bambino e stimola la produzione di latte materno”, aggiunge Ann van Haver.

Ambulanze 24 ore su 24


Il centro di Kabezi offre servizi per una popolazione di circa 600.000 persone. Le donne sono trasferite dal loro centro ospedaliero locale a quello di Kabezi con ambulanze di MSF, operative 24 ore su 24. A causa delle pessime condizioni stradali, quando è buio diventa davvero difficile raggiungere i pochi e remoti centri sanitari. Invece, le donne a rischio di complicanze durante il travaglio vengono trasferite in un centro ospedaliero vicino, con reparto ricoveri. In questo modo è possibile effettuare un rapido trasferimento a Kabezi in caso di complicazioni.

Un’eventuale conseguenza di complicanze non curate durante il travaglio è la fistola ostetrica. Si tratta di una lacerazione tra la vagina e la vescica, tra la vagina e il retto o tra vagina, vescica e retto. La fistola è causata dal prolungarsi di un travaglio difficoltoso. Ne risulta un’incontinenza permanente che si traduce in emarginazione sociale nella maggior parte delle donne colpite. Le emergenze ostetriche come quelle garantite da MSF aiutano a prevenire la fistola.

Si ritiene che in Burundi ci siano circa 1000 nuovi casi all’anno per un totale di circa 10.000 donne che soffrono a causa della fistola non curata. Ecco perché MSF offre assistenza chirurgica alle donne affette da questo disturbo. Nel 2009, MSF ha organizzato una campagna pilota di attività chirurgiche curando 30 donne. Il successo di questa campagna ha portato MSF ad aprire stabilmente una clinica per la cura delle fistole nella città di Gitega, nel centro del Burundi, dove un team potrà curare almeno 350 donne all’anno. Dopo l’intervento chirurgico, le donne riescono a tornare a una vita normale e a sentirsi di nuovo parte della società.

Cure gratuite per tutti


Il sistema sanitario in Burundi risente ancora delle conseguenze della guerra civile che ha tormentato il Paese dal 1993 al 2006. Poichè manca un sistema di riferimento funzionante per le emergenze e poichè non tutte le donne riescono a far fronte alle spese per questi servizi, soltanto la metà di esse riceve adeguata assistenza durante il parto. Inoltre le cure per emergenze ostetriche non sono sempre garantite e la qualità del servizioè scarsa. Per questo il progetto a Kabezi offre cure gratuite per emergenze ostetriche alle donne della provincia.

Questo progetto di MSF è gestito da 115 operatori dello staff nazionale e supportato da 8 colleghi internazionali il cui compito principale è di formare e istruire i responsabili locali.