Il 21 gennaio è stata lanciata una pesante operazione militare israeliana nella città di Jenin e nel suo campo profughi, in Cisgiordania. Secondo il Ministero della Salute, le forze israeliane hanno ucciso dieci palestinesi e ne hanno feriti altri 35, tra i quali sei operatori sanitari.
Quello che vediamo nel campo di Jenin è orribile. Le persone sono prese di mira mentre vengono evacuate e i feriti non possono essere raggiunti con l’ambulanza. Stiamo esaurendo l’elettricità e presto non potremo più usare i nostri veicoli elettrici per trasportare e stabilizzare i pazienti”. Paramedico formato da MSF
Questi attacchi violenti sono avvenuti più di un mese dopo le operazioni armate condotte nel campo dall’Autorità palestinese che avevano già gravemente colpito i servizi di base come acqua, elettricità e accesso alla sanità.
Da quando è stato raggiunto il cessate il fuoco a Gaza le violenze sono aumentate e si sono registrati arresti di massa e incursioni violente in tutta la Cisgiordania.
Questo accade dopo che siamo stati costretti a sospendere le operazioni a Jenin e ridurre le attività a Hebron e Nablus a causa di ostruzioni alla circolazione.
Gli attacchi e le incursioni regolari e imprevedibili stanno avendo un impatto pesante sulla salute fisica e mentale delle persone. Deve essere garantito un accesso senza ostacoli alle cure mediche.
Ospedali, ambulanze e operatori sanitari devono essere rispettati e protetti.