A Calais, nel nord della Francia, più di 1.000 persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo – tra cui circa un centinaio di bambini e adolescenti – vivono in condizioni drammatiche.
Il nostro team ha avviato un intervento per fornire alloggi d’emergenza alle persone più vulnerabili, oltre a continuare a offrire assistenza medica e psicosociale alle persone in transito.
Garantiamo un rifugio in situazioni critiche
In coordinamento con le associazioni locali, sono stati allestiti 20 posti letto in una struttura privata a Calais per ospitare principalmente i minori non accompagnati, le cui richieste di accoglienza sono state rifiutate dai servizi nazionali di protezione dell’infanzia.
Avviata dal nostro team il 22 gennaio, la struttura sarà attiva fino a fine marzo. Il servizio è dedicato a soprattutto a:
- nuclei familiari con bambini;
- persone il cui stato di salute è precario e vivendo in rifugi di fortuna rischia di peggiorare;
- sopravvissuti a naufragi dopo aver tentato di attraversare la Manica.
Dallo scorso novembre, il nord della Francia è stato duramente colpito da una serie di nubifragi, inondazioni, ondate di freddo e nevicate e le persone in transito stanno sopportando il peso di queste condizioni meteorologiche estreme.
È inaccettabile che bambini, donne e uomini siano abbandonati al loro destino in questo modo. Il governo sta venendo meno al suo dovere di proteggerli. Come possono essere lasciati così, prede delle intemperie, della violenza e delle reti criminali?”. Ali Besnaci coordinatore delle attività di MSF a Calais
Il nostro impegno nei confronti dei migranti
Continuiamo a offrire assistenza medica e psicosociale a migranti, rifugiati e richiedenti asilo in transito a Calais.
Da novembre a gennaio, le nostre cliniche mobili hanno trattato 338 pazienti. Tra loro:
- 184 soffrivano di malattie respiratorie,
- 81 lamentavano dolori legati alle condizioni di vita,
- 48 hanno riportato ferite o traumi fisici causati dalle difficili condizioni del viaggio.
Le condizioni di vita estreme, il freddo, l’insicurezza, i ripetuti e pericolosi tentativi di attraversare la Manica via terra o via mare, nonché le violenze da parte della polizia che regolarmente sgombera gli accampamenti di fortuna distruggendo le tende e confiscando i pochi effetti personali delle persone che vi si rifugiano come coperte, vestiti e telefoni, contribuiscono ad aumentare le sofferenze fisiche e psicologiche delle persone migranti.
Ancora una volta quest’inverno, lo smantellamento dei campi e l’allontanamento forzato delle persone dalla costa da parte della polizia e delle autorità, non hanno impedito le pericolose traversate della Manica verso l’Inghilterra. Al contrario, hanno reso centinaia di persone ancor più vulnerabili senza alcuna alternativa. La situazione a Calais è la dimostrazione del fallimento delle politiche securitarie di Francia, Regno Unito e Unione Europea. La solidarietà costerebbe meno, anche solo in termini di vite umane”. Michaël Neuman responsabile delle attività di MSF in Francia
Tra pozzanghere, fango, con coperte e vestiti bagnati e solo piccoli fuochi per riscaldarsi, le persone rischiano di sviluppare malattie legate al freddo o complicazioni dovute alla mancanza di cure.