Problemi in Sudan: quattro membri dello staff di Medici Senza Frontiere, insieme a quattro conducenti di camion e 10 lavoratori a giornata, sono stati fermati da un gruppo di uomini armati mentre trasportavano forniture mediche al Turkish Hospital a sud di Khartoum, dove MSF fornisce assistenza medica.
L’attacco, avvenuto ieri pomeriggio, è stato lanciato a soli 700 metri dall’ospedale dove centinaia di pazienti, compresi bambini, sono attualmente in cura.
Dopo aver discusso sulle ragioni della nostra presenza, gli uomini armati hanno aggredito il team picchiandolo e frustandolo, oltre a trattenere l’autista di uno dei veicoli, minacciandolo di morte prima del rilascio, mentre il mezzo è stato rubato.
A seguito di questo orribile incidente, avvertiamo che le attività in questo ospedale sono ora in serio pericolo e non potranno continuare se non verranno rispettate le garanzie minime di sicurezza.
Per salvare le vite delle persone, la stessa vita del nostro personale non deve essere messa a rischio. Se un incidente come questo si ripeterà e se la nostra capacità di trasportare rifornimenti continuerà ad essere ostacolata, allora, purtroppo, la presenza di MSF al Turkish Hospital diventerà presto insostenibile”. Christophe Garnier Responsabile delle emergenze di MSF in Sudan.
Il supporto di MSF a Khartoum
Il Turkish Hospital è uno degli unici due ospedali rimasti aperti in tutta la parte meridionale di Khartoum, entrambi da noi supportati, siamo una delle poche organizzazioni medico-umanitarie internazionali ancora presenti in città.
Supportiamo gli ospedali di Khartoum est e Omdurman, oltre a quello di Khartoum sud e aiutiamo il ministero della sanità a tenere attivo il fragilissimo sistema sanitario, anche se dopo l’incidente di ieri, oltre a quelli precedenti, temiamo che le attività potrebbero presto non essere più possibili.
Solo ieri, AL Turkish Hospital, abbiamo ricevuto 44 pazienti feriti in un attacco aereo. Circa tre settimane fa, invece, c’è stato un afflusso massiccio di feriti, soprattutto donne e bambini, rimasti colpiti in seguito all’intensificarsi dei combattimenti intorno alla sede della Central Reserve Police.
Ogni giorno questo ospedale accoglie circa 15 pazienti con ferite di guerra, effettua interventi chirurgici salvavita e mantiene in vita pazienti con malattie croniche.
Le nostre équipe lavorano 24 ore su 24 in condizioni difficili per fornire cure a quanti ne hanno bisogno, ma quando lasciano l’ospedale subiscono aggressioni fisiche e abusi.
A Khartoum abbiamo curato oltre 1.600 pazienti con ferite di guerra dall’inizio del conflitto e l’intenzione è di continuare a farlo.
Tuttavia, la sicurezza si è deteriorata così drammaticamente nelle ultime settimane che la nostra presenza dentro il Turkish Hospital è ora in discussione.
MSF in Sudan
Dall’intensificarsi della crisi in Sudan, MSF lavora attivamente in 12 stati: Khartoum, Kassala, Al-Jazeera, Darfur occidentale, Darfur settentrionale, Darfur centrale, Darfur meridionale, Mar Rosso, El-Gedaref, Nilo Blu, Nilo fluviale e Nilo Bianco.