Congo e violenze sessuali: più di 670 vittime di violenza sessuale sono state curate dal 17 al 30 aprile dalle nostre équipe nei campi per sfollati intorno a Goma, capitale della provincia del Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo. La situazione è allarmante, capiamo perché in questo approfondimento a cura di Medici Senza Frontiere.
Più della metà delle vittime, 360 persone, sono state assistite a Rusayo, tra gli insediamenti più grandi e sorti più di recente, le altre nei campi a Bulengo, Lushagala, Kanyaruchinya, Eloime e Munigi.
Ogni giorno, una media di 48 nuove vittime di violenza sessuale viene curata dalle nostre équipe nei campi per sfollati. Per mesi le nostre équipe hanno trattato un numero elevato di casi, ma mai su scala catastrofica come nelle ultime settimane. Quasi il 60% delle vittime si presenta entro 72 ore dall’attacco, a dimostrazione che si tratta di un’emergenza medica e umanitaria continua”. Jason Rizzo Coordinatore MSF per l’emergenza nel Nord Kivu
Quasi tutte le vittime che abbiamo curato sono donne e la maggior parte racconta di essere stata aggredita mentre cercava cibo o legna fuori dai campi per sfollati. A Rusayo, Bulengo e Kanyaruchinya, più della metà ha riferito di essere stata assalita da uomini armati.
Questi numeri scioccanti riflettono l’estrema vulnerabilità e il rischio di violenza cui sono esposti gli sfollati nell’area. Si tratta inoltre di numeri parziali poiché tengono conto solo delle consultazioni effettuate dalle nostre équipe nei campi in cui siamo presenti.
Gli scontri nel Nord Kivu tra l’esercito congolese e diversi gruppi armati, tra cui l’M23, hanno costretto più di 1 milione di persone a fuggire dalle loro case dal marzo 2022. Oltre 600.000 hanno trovato rifugio nei campi alla periferia della città di Goma, dove le condizioni sono spesso sovraffollate e insalubri.
Dopo essere arrivati qui, uno dei miei bambini ha cominciato a mostrare segni di malnutrizione. Non potevo rimanere a guardare senza fare nulla. Ho deciso di andare nella foresta per raccogliere della legna che poi avrei venduto per comprare del cibo. In quel momento ho incontrato dei banditi che mi hanno aggredita” . Una delle donne che vive nel campo di Rusayo
Nonostante diverse organizzazioni umanitarie nelle ultime settimane abbiano incrementato la loro attività, le condizioni di vita dei campi nei dintorni di Goma restano disastrose: le persone vivono senza poter soddisfare i bisogni di base, non hanno cibo, latrine e rifugi. La carenza di assistenza umanitaria aumenta la vulnerabilità delle persone ed esaspera il rischio delle violenze a cui potrebbero essere soggette.
È urgente migliorare le condizioni di vita delle persone nei campi. I bisogni primari, come l’accesso al cibo, all’acqua e ai servizi igienici devono essere garantiti, così come adeguate misure di protezione nei confronti delle donne” . Jason Rizzo Coordinatore MSF per l’emergenza nel Nord Kivu
Noi garantiamo cure mediche e supporto psicologico gratuitamente a tutte le vittime di violenza sessuale nei principali campi per sfollati nei dintorni di Goma. Per evitare complicazioni mediche legate alla violenza sessuale, è fondamentale che le vittime si rechino in una struttura sanitaria entro 72 ore per ricevere adeguato supporto.
MSF nel Nord Kivu
A partire da maggio 2022, i nostri team lavorano nei campi per rifugiati nei dintorni di Goma, fornendo cure mediche gratuite, rifornimenti di acqua potabile, e costruendo latrine e docce dove c’è più urgenza. Abbiamo inoltre risposto alle epidemie di colera e morbillo in alcuni campi e organizzando campagne vaccinali. Le nostre équipe lavorano inoltre a Sake e Kanya, nella provincia del Nord Kivu, e a Minocva, nel Sud Kivu, per migliorare l’accesso alle cure in queste aree dove decine di migliaia di sfollati hanno trovato rifugio. Nel Nord Kivu, continuiamo a garantire l’accesso gratuito alle cure mediche di base a Rutshuru, Kibirizi, Bambo, Binza, Mweso, Masisi and Walikale.