Sono trascorsi ormai 10 mesi di guerra a Gaza. 10 mesi di continui bombardamenti e combattimenti che stanno intrappolando e massacrando la popolazione palestinese, senza via di fuga.
Nessun posto è sicuro
Quasi 40.000 palestinesi a Gaza sono stati uccisi nelle operazioni militari, oltre 90.000 sono i feriti (dati Ministero della Salute a Gaza).
Nonostante sia stato ordinato alla popolazione di spostarsi in aree indicate come “zone umanitarie”, come i campi per persone sfollate, le forze armate israeliane hanno ripetutamente bombardato queste aree.
Il 90% dell’intera popolazione di Gaza non ha più una casa
1,9 milioni di persone sono sfollate.
Migliaia di persone vivono in strada in condizioni disumane, in tende e rifugi di fortuna, esposti alle intemperie e alle alte temperature. Le malattie infettive si stanno diffondendo a causa delle scarsissime condizioni igieniche, il sovraffollamento e la mancanza di acqua pulita.
Non c’è più un sistema sanitario a Gaza
A Gaza si muore perché non ci sono più strutture mediche. Le forze israeliane hanno ripetutamente bombardato e attaccato ospedali, centri sanitari, convogli e personale medico e umanitario. L’esercito israeliano ha sistematicamente smantellato ospedale dopo ospedale. Meno della metà degli ospedali di Gaza è operativa.
L’ultimo attacco è avvenuto il 5 agosto scorso: un bombardamento ha colpito le tende delle persone sfollate che si erano rifugiate nel cortile dell’Ospedale Al Aqsa, supportato da MSF, uccidendo 5 persone e ferendone 18.
CESSATE IL FUOCO SUBITO
L’unica possibilità per fermare il massacro e portare aiuto è il cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza. Solo così le organizzazioni umanitarie potranno fornire aiuti e cure mediche necessarie nella Striscia di Gaza, in modo adeguato a rispondere agli enormi bisogni.