Giornata mondiale contro la malaria: combattiamo la malattia casa per casa

Giornata mondiale contro la malaria: combattiamo la malattia casa per casa

In Burundi la malaria è un grave problema sanitario.

Endemica e causa di epidemie regolari, la malaria è il principale motivo di ospedalizzazione e morte nei bambini piccoli. Questo vale per l’intero continente africano: ogni anno più del 90% dei 400.000 decessi per malaria si registra in Africa. In attesa della disponibilità di un vaccino, la prevenzione resta fondamentale e prevede l’utilizzo di farmaci antimalarici e la protezione fisica dalle zanzare, come zanzariere e potenziamento della sanificazione.

L’irrorazione residua all’interno delle case è una delle tecniche di prevenzione che le nostre équipe hanno avviato nel Burundi orientale. Realizzata con successo in molte parti del mondo, consiste nell’applicare sulle pareti e sui soffitti degli edifici – case, fienili, capannoni – un’insetticida che uccide le zanzare che vi si posano. Efficace per molti mesi, se combinato all’uso di zanzariere, riduce drasticamente il numero di casi di malaria.

L’anno scorso, l’irrorazione ha rappresentato un fattore fondamentale nel calo dell’80% dei casi. Tuttavia, per essere efficace, l’irrorazione deve essere preparata, eseguita e ripetuta in modo estremamente meticoloso, in stretta collaborazione con le autorità e la popolazione e con il supporto di specialisti. Questa tecnica non si può improvvisare”. Hippolyte Mbomba Responsabile progetto per la malaria MSF

La campagna di irrorazione

I nostri team e le autorità sanitarie impiegano diversi mesi per preparare ogni campagna di irrorazione. Per prima cosa si individua quale insetticida usare, poiché devono essere alternati per evitare che le zanzare sviluppino resistenza. Quindi è necessario informare le comunità locali e convincerle a partecipare, pianificare la logistica, reclutare e formare i team.

L’anno scorso è stata la prima volta che abbiamo irrorato le case in quest’area. Sono state organizzate diverse sessioni informative e alla fine siamo riusciti a trattare il 95% delle case. Quest’anno, sono tutti più convinti. La gente ha visto l’effetto dell’ultima campagna. Ci seguono e ci chiedono di entrare nelle loro case. È davvero incoraggiante e speriamo di fare anche meglio dell’anno scorso”. Jeanine Arakaza Supervisore di una équipe di irrorazione

Tecnica all’avanguardia

Oltre a mobilitare la popolazione locale, è necessaria una preparazione tecnica e logistica all’avanguardia per garantire che la campagna sia efficace e rispettosa dell’ambiente.

Il trattamento di così tante case richiede un enorme investimento per soddisfare le norme ambientali e la gestione dei rifiuti. Per noi questa è una priorità assoluta. Quest’anno abbiamo 468 irroratori che vanno su e giù per le colline a trattare le case, senza contare gli igienisti, i capisquadra o i magazzinieri. Tante persone da addestrare in materia di dosaggio, stoccaggio, pulizia, gestione ambientale. È una grande operazione, assolutamente fondamentale”. Hippolyte Mbomba
Responsabile progetto per la malaria MSF

L’altra grande sfida di una campagna come questa è coprire così tante abitazioni in un breve periodo di tempo. A Kinyinya, la campagna si svolge in due fasi di 15 giorni, in modo da trattare decine di migliaia di case in meno di un mese. Oltre ad essere altamente motivate e ad avere una muscolatura forte nelle gambe, le équipe di irrorazione dispongono di una tecnologia molto preziosa e utile: un sistema di informazione geografica (GIS).

“Molto prima che il primo irroratore parta in bicicletta, l’intera area è stata meticolosamente mappata dai nostri esperti. Ogni casa, ogni stalla, ogni toilette viene elencata, inviando équipe sul campo dotate di dispositivi di geolocalizzazione. In questo modo abbiamo una visione precisa del numero di case, della topografia e dei percorsi disponibili, in modo da poter programmare gli interventi e seguirne giorno per giorno l’andamento”. Hippolyte Mbomba
Responsabile progetto per la malaria MSF

L’assistenza sanitaria è essenziale

Sebbene le campagne di irrorazione riducano notevolmente il numero di pazienti affetti da malaria, non eliminano completamente la malattia. Le persone hanno ancora bisogno di cure mediche per i sintomi della malaria, quindi supportiamo la fornitura di cure gratuite contro la malattia in 14 strutture sanitarie in tutto il distretto.

La lotta alla malaria nel continente africano ha ancora molta strada da fare e necessita di maggiori sforzi per migliorare l’accesso agli strumenti per prevenire, diagnosticare e curare la malattia. Quest’anno, alla fine della campagna di irrorazione, il 98% delle case della zona era stato trattato, proteggendo più di 311.000 residenti per molti mesi a venire, fino alla prossima campagna, prevista per l’estate 2021.