Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra. In occasione di questa ricorrenza, raccontiamo il nostro impegno a fissare nuovi obiettivi volti a ridurre la nostra carbon footprint (impronta ambientale) entro il 2030. Ecco il nostro contributo a supporto della salvaguardia del Pianeta e delle popolazioni colpite dalle emergenze climatiche.
L’emergenza climatica è una minaccia per il futuro della Terra e per la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo. Le comunità che assistiamo stanno già vivendo le conseguenze dei cambiamenti climatici, sappiamo che le crisi sanitarie e umanitarie aumenteranno in scala e gravità con l’accelerazione della crisi climatica.
Bisogna agire con urgenza ora per prevenire altre sofferenze.
La crisi climatica colpisce più duramente le persone più vulnerabili
In molti progetti, i nostri team stanno rispondendo a crisi legate al cambiamento climatico. Vediamo sempre più persone colpite da malattie infettive come la malaria, la febbre dengue e il colera a causa del cambiamento delle precipitazioni e delle temperature. Vediamo anche casi crescenti di malattie cosiddette zoonotiche (trasmesse dagli animali all’uomo) e catastrofi naturali estreme più frequenti, come cicloni, uragani e siccità, che possono contribuire all’aumento dei casi di malnutrizione.
In molti luoghi dove lavoriamo oggi, vediamo persone con molteplici bisogni medici derivanti da epidemie frequenti, insicurezza alimentare, conflitti e sfollamenti, tutti esacerbati dall’emergenza climatica.
Il nostro impegno
Sappiamo di poter dare il nostro contributo al problema globale delle emissioni di CO2 e per questo ci siamo impegnati a ridurre, entro il 2030, le nostre emissioni di almeno il 50% rispetto ai livelli del 2019.
Con questo obiettivo, puntiamo a tracciare una traiettoria decisa verso la decarbonizzazione, allineando MSF agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima per limitare il riscaldamento globale sotto i due gradi. Il movimento internazionale di MSF ha accettato all’unanimità questo ambizioso obiettivo e di fornire aggiornamenti sui progressi fatti per raggiungerlo.
La salute sarà sempre più danneggiata dalle conseguenze negative dell’emergenza climatica. Non è sufficiente rispondere ai problemi di salute quando si presentano. Dobbiamo fare la nostra parte per evitare che si presentino.. Non agire ora significherebbe infrangere i nostri obblighi medici ed etici verso i pazienti e le comunità”. Christos Christou Presidente internazionale di MSF
Le valutazioni per stabilire l’impatto ambientale di MSF nel 2019 sono in corso, ma sappiamo che dovremo continuare ad adattarci e ad affrontare le questioni relative al trasporto delle persone, all’approvvigionamento di risorse, alla costruzione, all’energia e alla gestione dei rifiuti.
Bisogna agire urgentemente
Sulla base del Patto Ambientale 2020 di MSF, ci stiamo impegnando a ridurre drasticamente le nostre emissioni in questo decennio insieme alle quasi 200 organizzazioni umanitarie che hanno firmato la Carta del clima e dell’ambiente per le organizzazioni umanitarie.
Come organizzazione medica d’emergenza, la nostra priorità sarà sempre quella di fornire assistenza rapida alle persone in alcuni dei luoghi più remoti del mondo ma dobbiamo trovare un modo per farlo riducendo al minimo la nostra impronta ambientale. Non sarà facile, ma diventerà sempre più necessario man mano che i cambiamenti climatici aggraveranno sempre più le emergenze umanitarie.
Decarbonizzare il modo in cui implementiamo e sosteniamo i nostri progetti d’emergenza in oltre 80 paesi non è un compito da poco. Ma siamo determinati ad arrivarci e stiamo lavorando sotto ogni punto di vista per trovare soluzioni. Se vogliamo risparmiare alle generazioni future altre sofferenze e disastri, dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità. La crisi climatica è anche una crisi sanitaria e il contenimento delle emissioni è ormai parte della nostra azione umanitaria”. Christos Christou Presidente internazionale di MSF