L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai al fianco di Medici Senza Frontiere in Afghanistan

L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai al fianco di Medici Senza Frontiere in Afghanistan

Grazie al sostegno dei fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Medici Senza Frontiere potrà proseguire il suo impegno in Afghanistan a tutela della salute materno infantile: un impegno concreto per salvare vite e garantire un futuro più sicuro alle donne e ai neonati.

Ogni anno in Afghanistan migliaia di donne perdono la vita a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto, mentre i neonati affrontano gravi rischi per la mancanza di cure adeguate.

Dal 2012, Medici Senza Frontiere gestisce l’ospedale di Khost, in Afghanistan, una struttura operativa 24 ore su 24 che offre assistenza ostetrica e neonatale gratuita, creando un ambiente sicuro per le donne in una delle aree più fragili del mondo.

Grazie al personale sanitario composto esclusivamente da donne, nel 2022 l’ospedale ha assistito oltre 38.000 nascite, un risultato straordinario in un contesto dove più del 40% delle donne non riceve alcun tipo di assistenza prenatale.

L’assenza di cure durante la gravidanza aumenta drammaticamente i rischi per la salute delle madri e dei neonati, un problema che MSF affronta con campagne di sensibilizzazione sanitaria e percorsi di formazione per personale medico femminile, contribuendo così a superare le barriere culturali e strutturali che limitano l’accesso alle cure.

Sicurezza e innovazione per i neonati più vulnerabili

Tra le attività sostenute grazie ai fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, spicca l’introduzione della tecnica Kangaroo Mother Care (KMC), un approccio innovativo ed efficace per neonati prematuri o con basso peso alla nascita.

In un contesto in cui l’ipotermia rappresenta un rischio elevato, il KMC consente di mantenere il neonato al caldo e favorire l’allattamento precoce, migliorando le sue possibilità di sopravvivenza.

Questo approccio non solo offre benefici clinici, ma assegna alle madri un ruolo attivo e centrale nella cura dei propri figli, superando modelli sanitari che spesso le marginalizzano. Il KMC dimostra che anche nei contesti più difficili, soluzioni innovative possono rafforzare la connessione tra madre e neonato, riducendo al contempo i tassi di morbilità e mortalità neonatale.

Un futuro più sicuro per le donne in Afghanistan

In Afghanistan, dove le donne affrontano enormi ostacoli per accedere alle cure e all’istruzione, l’impegno di Medici Senza Frontiere con il supporto dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai rappresenta un passo fondamentale per garantire il diritto alla salute e alla sicurezza.

Nessuna donna dovrebbe morire di parto. Grazie a questo progetto, stiamo costruendo un sistema di assistenza capace di salvare vite e di creare un impatto duraturo su migliaia di famiglie, continuando a lavorare affinché la nascita di un bambino sia sinonimo di speranza e non di rischio.