Malawi si aggrava l’epidemia di colera

Lilongwe – esacerbata dalle scarse condizioni igieniche e dalle inondazioni della stagione delle piogge, l’epidemia di colera è scoppiata nella capitale Lilongwe il 17 novembre, espandendosi rapidamente in due delle bidonville densamente abitate della capitale dove non c’è acqua corrente. L’epidemia ha ora coperto oltre il 30% dei distretti nel paese, con la concentrazione più alta a Lilongwe e nei suoi dintorni.

“Sono già morte 39 persone per il colera e oltre 1000 sono i casi registrati. La situazione è estremamente preoccupante poiché la malattia continua a diffondersi e il numero dei contagiati aumenta”, afferma il dottor Moses Massaquoi, coordinatore medico di MSF in Malawi.

“Ogni giorno piove a dirotto e le persone che non hanno accesso all’acqua potabile sono costrette a bere acqua dagli acquitrini o da pozzi non protetti nelle bidonville. Essendo il paese uno dei più poveri al mondo, i livelli di acqua e igiene sono molto bassi. Inoltre, le inondazioni fanno traboccare le latrine e così si mescolano i liquami con l’acqua che viene poi bevuta”.

Le equipe di MSF stanno allestendo unità di isolamento nelle zone più colpite di Lilongwe, stanno costruendo latrine e hanno messo a disposizione letti appositi per i pazienti e teli di plastica per rispondere all’epidemia.

“Le autorità stanno facendo il possibile per cercare di contenere l’epidemia”, continua il dottor Massaquoi. “Tuttavia la situazione è molto difficile. In tempi normali il paese soffre di una grave carenza di operatori sanitari, un’epidemia di colera come questa comporta un peso ulteriore su un sistema sanitario in difficoltà e su operatori sanitari già oberati di lavoro”.

Sebbene il colera sia endemico in Malawi, sono passati otto anni dalla peggiore epidemia di colera, che uccise 1000 persone, per cui gran parte della memoria storica di come rispondere al colera è andata perduta. Di conseguenza, gli operatori di MSF stanno svolgendo un’intensa attività di formazione per gli infermieri del Malawi e li assistono nella gestione dei pazienti per aumentare la loro capacità di risposta e di contenimento dell’epidemia.

“Le persone hanno dimenticato la velocità con cui si diffonde il colera”, dice il dottor Massaquoi. “In questo momento non ci sono abbastanza operatori sanitari in Malawi con l’esperienza necessaria per rispondere a una seria epidemia di colera. Il tempo è prezioso, è necessario agire rapidamente, ma le persone giungono in ospedale troppo tardi. Anche le pratiche tradizionali contribuiscono al preoccupante aumento dei casi, poiché le persone continuano a lavare i corpi dei morti prima della sepoltura, curano e visitano i malati, e mangiano insieme durante i funerali”.

MSF lavora in Malawi sin dal 1986, dove offre cure alle persone colpite dall’HIV/AIDS.