Naufragio a Crotone: 60 le persone che hanno perso la vita

Naufragio a Crotone: 60 le persone che hanno perso la vita

Naufragio a Crotone: una nuova tragedia si è consumata a pochi metri dalla riva di Crotone. Almeno 60 le vittime di questo nuovo naufragio. Ecco come sta fornendo supporto sul campo lo staff di Medici Senza Frontiere.

Sull’imbarcazione partita 4/5 giorni fa da Smirne, in Turchia, viaggiavano circa 180 persone provenienti principalmente da Afghanistan, Iran e Pakistan. 1 cadavere è stato ritrovato a Catanzaro per via delle forti correnti. Non ci sono casi da ustioni tra i sopravvissuti il che escluderebbe una esplosione. Probabilmente l’imbarcazione ha colpito uno scoglio. Le persone sono cadute in acqua a 150 metri dalla riva.

La stima è di almeno 60 persone che hanno perso la vita in questo naufragio. Nel CARA ci sono adesso circa 60 sopravvissuti, quasi tutti afgani. 22 le persone in ospedale, tra cui 6 bambini. Una persona è in gravi condizioni, è in terapia intensiva. In corso di programmazione i trasferimenti dei minori sopravvissuti. Tutti i sopravvissuti sono  sconvolti, ci sono tanti nuclei familiari. Chiunque ha perso qualcuno.

Il supporto di MSF

In questo momento il nostro team, formato da psicologi e mediatori interculturali, sta offrendo assistenza psicologica ai sopravvissuti. L’intervento si svolge in accordo con le autorità. Ci stiamo occupando di riuscire a far fare le chiamate a casa dai sopravvissuti. Chiamare per dire che si è vivi o anche per comunicare la morte di un familiare.

Nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa.  È UMANAMENTE INACCETTABILE E INCOMPRENSIBILE perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili. È un pugno nello stomaco. Abbiamo dato la disponibilità alle autorità per attivare un primo soccorso psicologico per i sopravvissuti” Sergio Di Dato Capo progetto People on the Move MSF

Oggi iniziamo le attività di supporto psicologico, anticipate da una riunione di coordinamento tra tutti gli attori presenti (CRI, Save the Children). In attesa di costruire una lista delle persone sopravvissute, così’ da facilitare il link con i familiari.

Lo diciamo con il rispetto che si deve alle vittime e con tutta la ferma intenzione – come richiesto dalla stessa presidente Meloni – di non speculare su queste tragedie. Ma non possiamo non dire con forza che le prime dichiarazioni del governo italiano sono poco più di un triste scaricabarile, l’ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa e altre tragedie. Sono il tragico danno collaterale di politiche – italiane ed europee – di protezione dei confini e riduzione dei canali regolari di accesso. Impossibile evitarle senza ripristinare un sistema istituzionale di soccorso in mare”. Marco Bertotto Direttore Programmi MSF Italia