HIV è la sigla che identifica il virus dell’immunodeficienza umana.
Il sistema immunitario della persona contagiata viene portato a un graduale e progressivo indebolimento e il soggetto positivo al virus viene così esposto allo sviluppo di una serie di altre infezioni, cosiddette opportunistiche, come tubercolosi, polmoniti, meningiti e alcune forme di cancro.
Anche se spesso vengono usati come sinonimi, è opportuno specificare che HIV e AIDS non sono la stessa cosa. Si parla di AIDS (Sindrome dell’immunodeficienza acquisita) per i casi entrati nella fase conclamata e sintomatica dell’infezione: le difese immunitarie sono state talmente indebolite dall’HIV da non proteggere l’organismo da microbi che potrebbero, in soggetti sani, essere innocui.
Esistono una serie di precauzioni e comportamenti da poter seguire per evitare il contagio dall’HIV.
HIV/AIDS: prevenzione
L’HIV si può trasmettere:
- attraverso rapporti sessuali non protetti;
- il contatto diretto con sangue contaminato, attraverso trasfusioni o l’utilizzo di strumentazione (aghi) non sterile;
- per via materno-infantile (durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno).
In ambito sessuale, il primo importante strumento di prevenzione è il preservativo (maschile o femminile) da utilizzare sia in caso di rapporti penetrativi che orali. Altri metodi contraccettivi, come la pillola o la spirale, sono efficaci nel prevenire gravidanze indesiderate ma sono da ritenersi inutili nel caso di malattie sessualmente trasmesse come l’HIV.
Anche la terapia antiretrovirale può essere uno strumento di prevenzione oltre che di cura: nel caso di rapporto sessuali non protetti tra un soggetto sieropositivo e un sieronegativo, non si rischia il contagio solo ed esclusivamente se la persona HIV-positiva è in cura antiretrovirale e ha, da almeno 6 mesi, una carica virale non rilevabile nel sangue (la carica virale deve essere pari a 0).
L’utilizzo di strumentazione sterile è il principale metodo di prevenzione in ambiti in cui è presente il rischio di contaminazione da contatto con sangue potenzialmente infetto.
Un ulteriore strumento preventivo è la cosiddetta PrEP, la profilassi pre-esposizione.
Profilassi pre-esposizione (PrEP)
La PrEP o profilassi pre-esposizione consiste nell’assumere una serie di farmaci attivi contro l’HIV prima dei rapporti sessuali a rischio. Se il protocollo viene seguito in maniera corretta, assunta da persone sieronegative a rischio di infezione la PrEP si è dimostrata efficace nel prevenire il contagio.
Il protocollo attualmente prevede che le compresse siano assunte o quotidianamente (una al giorno) oppure due compresse da 2 a 24 ore prima del rapporto sessuale, seguite da un’altra compressa a 24 ore di distanza dalla prima assunzione e infine un’altra compressa dopo altre 24 ore.
Per tutta la durata della terapia è fondamentale farsi seguire da personale medico specializzato in malattie infettive.
MSF e l’impegno contro HIV/AIDS
Come organizzazione medico- umanitaria, gestiamo programmi per l’HIV/AIDS dal 1999. Offriamo accesso libero e gratuito al test diagnostico, alla terapia antiretrovirale quando necessaria, ai trattamenti per le infezioni opportunistiche, alla prevenzione della trasmissione materno-fetale, oltre che a servizi di supporto psicologico per le persone HIV-positive e di sensibilizzazione sulle modalità di trasmissione del virus.
MSF è stata tra le prime organizzazioni mediche a distribuire farmaci antiretrovirali nei paesi a basso reddito e ha contribuito a elaborare protocolli di cura semplificati e strategie di intervento adattate ai contesti a basse risorse. Siamo stati tra i protagonisti della lotta globale ai brevetti farmaceutici che ha consentito una riduzione di circa 100 volte rispetto al prezzo iniziale dei farmaci antiretrovirali e tutt’ora siamo impegnati nel contrastare le politiche commerciali che ostacolano l’accesso ai nuovi farmaci a prezzi accessibili.
Oggi si conferma il nostro impegno contro il virus dell’HIV in molti contesti come il Malawi, il Sudafrica, la Repubblica Centrafricana, il Mozambico. Continuiamo a lavorare anche per contribuire a ridurre sempre di più il gap nell’accesso a strumenti diagnostici e cure tra i paesi occidentali e quelli a basse risorse, dove l’incidenza dell’HIV, in particolare in Africa, è ancora importante. Qui maggiori informazioni su HIV e i nostri interventi.