RDC: migliaia di persone sono ancora rifugiate al General Hospital di Masisi a causa degli scontri armati

RDC: migliaia di persone sono ancora rifugiate al General Hospital di Masisi a causa degli scontri armati

Migliaia di persone sono ancora rifugiate al General Hospital di Masisi e in una struttura di Medici Senza Frontiere (MSF) nella provincia del Nord Kivu in Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove continuano i combattimenti tra l’M23/AFC e l’esercito congolese, e la situazione umanitaria e di sicurezza rimane instabile.

È difficile stimare il numero esatto, ma direi che più di 10.000 persone sono ancora rifugiate lì, la maggior parte delle quali sono donne e bambini. Siamo preoccupati perché le strutture igienico-sanitarie non sono sufficienti, le latrine stanno iniziando a traboccare e stiamo facendo del nostro meglio per rispondere a questa situazione. Ma la grave mancanza di attori umanitari nell’area sta rendendo le cose difficili”. Romain Briey Coordinatore del progetto di MSF a Masisi

Già la scorsa settimana la popolazione aveva cercato rifugio all’ospedale di Masisi e al centro di salute di Nyabiondo, entrambi supportati da MSF. Tra il 2 e il 9 gennaio i nostri team e quelli del ministero della salute hanno curato 77 feriti.

Oltre a curare i feriti e continuare a fornire assistenza regolare, le nostre équipe stanno cercando di assistere le famiglie rifugiate nelle strutture garantendo l’accesso all’acqua potabile e alle cure mediche. Ma presto ci sarà bisogno di cibo se la situazione non migliorerà”. Romain Briey Coordinatore del progetto di MSF a Masisi

I rischi legati alla sicurezza nell’area stanno inoltre compromettendo la nostra capacità di inviare a Goma i pazienti in condizioni critiche e di attivare nuovi team in altre zone del territorio per valutare i bisogni.

Chiediamo a tutte le parti in conflitto di continuare a garantire la sicurezza dei pazienti, delle équipe e delle persone rifugiate nelle strutture sanitarie e umanitarie.