Il mancato rinnovo della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per garantire il passaggio transfrontaliero degli aiuti umanitari in Siria nord-occidentale è un fallimento imperdonabile.
Le persone in quell’area hanno perso una vitale possibilità di ricevere aiuti umanitari in modo imparziale ed efficace.
La risoluzione è scaduta un mese fa e non ci sono altre soluzioni in vista, è deplorevole. L’aiuto umanitario è stato usato come strumento in una disputa politica e persone in estrema difficoltà nella Siria nord-occidentale pagheranno il prezzo di questo fallimento. Da dodici anni queste persone soffrono e vivono in condizioni a cui nessun essere umano dovrebbe essere mai sottoposto. La fine dell’ultimo meccanismo imparziale per trasferire gli aiuti attraverso la frontiera peggiorerà ulteriormente la loro situazione.” Sebastien Gay Campo missione di MSF per la Siria
Esortiamo gli stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a trovare una soluzione con la massima urgenza che garantisca un accesso umanitario imparziale, non politicizzato e sostenibile.
Questa risoluzione ha consentito per anni alle agenzie delle Nazioni Unite e gli altri attori internazionali e nazionali di portare aiuto umanitario in Siria nord-occidentale attraverso il valico di frontiera di Bab Al-Salama in modo imparziale, dispensandoli da negoziati con le autorità confinanti siriane e turche.
Più di quattro milioni di persone vivono in questa zona della Siria e hanno sopportato anni di sofferenze causate da un lungo e violento conflitto, tra loro 2,9 milioni sono sfollati interni che faticano a trovare un riparo e ad accedere ad acqua pulita, cibo e assistenza sanitaria.
I devastanti terremoti che hanno colpito la Siria nord-occidentale il 6 febbraio scorso hanno rimesso in luce la già grave situazione umanitaria e hanno esacerbato le necessità mediche e umanitarie. Sei mesi dopo, molti siriani subiscono ancora le conseguenze dei terremoti con un numero elevato di persone sfollate costrette in alloggi inadeguati e con accesso limitato ai beni di prima necessità.
Il mancato rinnovo della risoluzione impedisce la continuità degli aiuti e contribuisce inevitabilmente a rafforzare l’isolamento della Siria nord-occidentale aggiugendo ulteriori difficoltà ai crescenti bisogni umanitari e medici. Temiamo che le agenzie e le organizzazioni che cercano di sostenere queste comunità vulnerabili dovranno affrontare ulteriori sfide nel fornire aiuti e accedere alle comunità nell’area.
Inoltre, il mancato rinnovo di questo meccanismo transfrontaliero limita la capacità di risposta alle emergenze di gruppi e organizzazioni internazionali e nazionali e inibisce l’implementazione delle attività umanitarie e di progetti sostenibili a lungo termine in quanto i fondi sono legati a questo sistema.
MSF ha una presenza consolidata in Siria nord-occidentale e troveremo il modo di mantenere inalterate le nostre attività e il livello del nostro supporto, ma siamo estremamente preoccupati delle conseguenze di questa situazione sull’accesso all’aiuto salvavita per la popolazione, dato che molte altre organizzazioni e agenzie potrebbero non avere la stessa capacità ed essere maggiormente colpite dalla fine di questa risoluzione. La cosa più importante è che i bisogni di più di quattro milioni di persone sono stati ignorati perché i negoziati politici hanno avuto la priorità.” Sebastien Gay Capo missione di MSF per la Siria
L’accesso umanitario in Siria deve essere efficiente, sicuro, costante e protetto da qualsiasi forma di politicizzazione e il meccanismo transfrontaliero è una sua componente essenziale.
Abbandonare a sé stessa la Siria nord-occidentale sarebbe inconcepibile.