Siria: la situazione oggi e il lavoro di MSF

Siria: la situazione oggi e il lavoro di MSF

Dopo la caduta del governo siriano la situazione in Siria sta continuando a cambiare rapidamente.

Serve tempo per fornire informazioni aggiornate sulle condizioni e sulle esigenze delle persone, ma è certo che la situazione resta grave soprattutto perché gli ultimi combattimenti hanno spinto molte persone a lasciare le proprie case per cercare dei rifugi in zone del Paese considerate più sicure.

Qual è la situazione nel nord-ovest della Siria?

Dall’inizio della guerra in Siria, oltre 14 milioni di siriani sono stati sfollati. Secondo le stime, nel 2024 sono 16,7 milioni i siriani che hanno bisogno di aiuti umanitari.

Nella parte nord-occidentale della Siria vivono 5,1 milioni di persone. 3,4 milioni sono persone sfollate internamente e la maggior parte sono donne e bambini.

Le condizioni di sicurezza precarie e la violenza mettono a rischio queste persone che potrebbero essere spinte a spostarsi nuovamente. In più, con l’arrivo dell’inverno, le condizioni delle persone sfollate potrebbero peggiorare.

Moltissime case nella campagna di Idlib e in quella di Aleppo sono distrutte. In questo periodo migliaia di persone si stanno spostando dai campi per sfollati per andare a controllare lo stato della propria casa, ma molti sono costretti a tornare indietro quando si rendono conto che è ridotta in macerie.

Un altro motivo che impedisce ai siriani di tornare nelle proprie case è la mancanza di servizi essenziali come acqua, elettricità, assistenza medica e istruzione. Molte persone sono in attesa che le condizioni migliorino prima di spostarsi di nuovo.

Cosa fa MSF nel nord-ovest della Siria?

In quest’area siamo presenti da circa 10 anni sia per fornire assistenza medica sia per rispondere alle emergenze come le inondazioni e le epidemie.

I nostri team co-gestiscono o supportano 6 ospedali, offrendo una gamma completa di servizi specializzati tra cui cure materne e pediatriche, vaccinazioni, interventi di chirurgia, supporto alla salute mentale, trattamento per malattie croniche e attività di promozione della salute.

I centri di assistenza sanitaria generale direttamente gestiti o sostenuti da MSF sono 12. In questi centri c’è particolare attenzione per la salute sessuale e riproduttiva e per la promozione della salute.

Disponiamo inoltre di 7 cliniche mobili in tutta la regione che forniscono servizi medici essenziali alle persone sfollate in zone remote e inaccessibili e gestiamo, infine, un centro per ustionati.

Nel 2024 abbiamo fornito oltre 590.000 visite ambulatoriali e più di 100.000 visite per le malattie non trasmissibili. I nostri team hanno assistito più di 12.000 nascite e fornito oltre 17.000 consulenze di salute mentale individuali.

Qual è la situazione nel nord-est della Siria e cosa fa MSF in quest’area?

Dopo gli ultimi combattimenti nella zona che hanno portato alla caduta del governo siriano, circa 80.000 persone sono state costrette a spostarsi verso la Siria nord-orientale, una regione già fragile che si trova ad affrontare importanti sfide umanitarie.

Nel nord-est della Siria sosteniamo

  • cliniche di assistenza sanitaria primaria che offrono cure a chi soffre di malattie non trasmissibili, compreso il sostegno psicologico;
  • unità per la cura della malnutrizione;
  • un pronto soccorso a Raqqa.

Ad Al-Hol gestiamo un impianto di purificazione dell’acqua per fornire acqua potabile alle persone che vivono nel campo per sfollati. Nei pressi del campo gestiamo un servizio di assistenza sanitaria primaria completa che comprende la stabilizzazione di malati o feriti gravi (con rinvio ad altre strutture sanitarie), servizi di salute mentale e di promozione della salute, l’assistenza per la salute sessuale e riproduttiva il sostegno alle sopravvissute a violenza sessuale.

A maggio 2021 abbiamo anche avviato un servizio di cliniche mobili per favorire l’accesso alle cure mediche da parte delle persone sfollate.

I nostri team rispondono spesso anche alle emergenze come focolai di morbillo e colera e nel corso degli anni hanno distribuito beni di prima necessità come bottiglie d’acqua, tende di grandi dimensioni, confezioni di latte artificiale, pannolini, coperte e materassi. Queste forniture sono fondamentali per garantire la salute, il comfort e la dignità delle persone che sono state costrette a fuggire dalle proprie case a causa dell’escalation di violenza.

I nostri sforzi per migliorare le condizioni di salute delle persone sfollate comprendono anche il trasporto di acqua potabile in diversi centri e la pulizia e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie degli stessi, per prevenire la diffusione di malattie.

Siria: la situazione dei prigionieri

Non siamo presenti a Damasco o nelle aree circostanti, per questo è molto difficile per noi commentare la situazione dei prigionieri, in quanto non interveniamo nelle carceri. Tuttavia, i resoconti che vediamo nei telegiornali e le informazioni che emergono, che parlano di molte persone che hanno trascorso anni in prigione, sono terribili.

Possiamo solo immaginare i bisogni di salute mentale dei prigionieri e quanto tempo possa richiedere il recupero.