Sud Sudan va garantito immediato accesso a cure mediche salvavita per i feriti

Medici Senza Frontiere sta facendo fronte a una massiccia affluenza di feriti, come risultato dei recenti scontri iniziati nei giorni scorsi nello Stato dell’Upper Nile in Sud Sudan. In collaborazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa e il Ministero della Salute, una équipe medica di MSF ha ricoverato 33 feriti nell’ospedale di Malakal, 6 dei quali con urgente bisogno di operazioni chirurgiche. Altri 17 pazienti ricoverati sono stati tutti evacuati da New Fangak e Pamzsherf, dove si sono concentrati gli scontri.

Il fotografo Cedric Gerbehaye è stato in Sud Sudan nel 2010 per visitare le cliniche di Medici Senza Frontiere e documentare la crisi umanitaria in corso. Guarda il video con il suo racconto…

“La maggior parte dei ricoverati mostrano ferite da armi da fuoco e hanno gravi ferite all’addome e agli arti” – spiega Tim Baerwaldt, capo missione di MSF in Sud Sudan. “Tra i pazienti ricoverati abbiamo curato anche un bambino di 11 anni e due donne”.

A causa degli scontri e dell’insicurezza, molte aree sono rimaste isolate e quindi le persone in difficoltà non possono essere raggiunte dall’assistenza medica. MSF sta attualmente mettendo in atto tutti i passi necessari per raggiungere tutte le persone colpite dai recenti scontri. “MSF è estremamente preoccupata per i feriti che potrebbero non aver ricevuto alcun tipo di assistenza,” prosegue Tim Baerwaldt. “Urge da parte delle autorità competenti, garantire un immediato accesso a cure mediche salvavita sia ai civili che a tutte le parti in conflitto”.

Per rafforzare il team medico già presente a Malakal, MSF ha fatto arrivare un chirurgo e un anestesista. Sono giunte anche forniture chirurgiche da Lokichokkio, nel vicino Kenya. MSF sta fornendo assistenza chirurgica e post-operatoria in collaborazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa e il Ministero della Salute. Le equipe di MSF sono attualmente anche responsabili delle visite mediche e della stabilizzazione dei pazienti feriti.

Queste ultime violenze sono avvenute pochi giorni dopo quelle scoppiate nella stessa Malakal, lo scorso 3 febbraio. A supporto dei chirurghi del Ministero della Salute, MSF ha fornito assistenza pre e post operatoria ai feriti e ha dato sostegno per le visite mediche e la stabilizzazione dei pazienti. Tra il 3 e il 6 febbraio, sono state ricoverate 23 persone in ospedale per ferite da trauma e alcune di loro hanno avuto bisogno di un intervento chirurgico. Altri 6 feriti per gli scontri a Melut sono stati ricoverati nell’ospedale di Malakal il 7 febbraio.

 


 

MSF fornisce assistenza medico-umanitaria d’emergenza in Sudan dal 1979. Attualmente MSF gestisce 27 progetti in 13 stati del paese, fornendo una vasta gamma di servizi incluse cure mediche di primo e secondo livello, risposta alle emergenze quando si manifestano, supporto nutrizionale, assistenza ostetrica, trattamento per il Kala azar, assistenza psicologica, chirurgia e pediatria.

A Malakal il lavoro di MSF è focalizzato nell’assistenza medica a pazienti affetti da kala azar, una malattia dimenticata. L’anno scorso MSF ha curato 2.766 pazienti per la malattia.