Martina Marchiò

Martina Marchiò

Infermiera MSF
Quando la favola è realtà

Quando pensi a Bili, un villaggio della Repubblica Democratica del Congo, pensi alla polvere, la respiri, ti colora la pelle nelle interminabili giornate passate in moto.

Quando pensi a Bili pensi alla pioggia, ai fiumi d’acqua che rendono impraticabili le stradine nella foresta, quante volte ho dovuto spingere la moto per interminabili salite!

Ma Bili è anche vita: le vibrazioni positive della gente del posto e quelle dei rumori dei grilli nella notte. Nei villaggi intorno a Bili, dopo il tramonto, non c’è luce artificiale. Resta solo quella immensa delle stelle, talmente grandi che hai la sensazione di poterle toccare.

Lavorare e vivere nei villaggi intorno a Bili ha cambiato la mia vita profondamente, sono diventata parte di quei villaggi, di quelle persone. Ho dormito nelle loro case fatte di fango, con i tetti di foglie di palma; ho mangiato animali di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza; ho dormito per terra, sperando che nessuno strano animale venisse a farmi visita durante la notte; ho usato le loro latrine improvvisate e ho fatto la doccia all’aperto.

Dopo notti insonni e con la schiena indolenzita, ho percorso chilometri in moto per visitare i centri di salute del posto, dove grazie al supporto di MSF si offrono cure ambulatoriali gratuite a bambini sotto i 5 anni.

È qui che ho capito che la malaria non perdona: ho visto bambini arrivare in preda alle convulsioni per la malaria cerebrale, altri incoscienti per l’anemia severa causata dalla malaria.

Ho visto bambini malnutriti completamente inespressivi, talmente deboli da non avere la forza di piangere; bambini con pance gonfie perché piene di parassiti; bambini affetti da morbillo complicato, bambini che sono semplicemente nati nella parte sbagliata di mondo.

Mi sono sentita piccola e inutile, incompetente, quando alcuni di loro non ce l’hanno fatta. Poi di nuovo decisa, motivata, consapevole del mio valore per tutti quelli che abbiamo salvato. Sono un granello di sabbia, la mia esperienza non è altro che una goccia nell’oceano, ma come dice una favola africana:

C’era un grande incendio nella foresta e tutti gli animali fuggivano.
Un colibrì volava in senso contrario con una goccia d’acqua nel becco.
“Cosa credi di fare, tu?” gli chiese il leone.
“Vado a spegnere l’incendio!” rispose il piccolo volatile.
“Con una goccia d’acqua?” ribatté il leone con ironia.
Il colibrì, proseguendo il volo, rispose: “Io faccio la mia parte!”

Io ho deciso di essere quel colibrì. Ognuno di noi può esserlo. Anche tu.