I combattimenti tra l’esercito israeliano e i gruppi armati palestinesi, principalmente Hamas, sono scoppiati ancora una volta dopo settimane di tensioni a Gerusalemme Est, occupata illegalmente da Israele.
Ho vissuto le offensive israeliane del 2008 e del 2014, ma l’operazione militare che stiamo vivendo oggi è molto più dura e più terrificante di qualsiasi altra avvenuta in precedenza.
I bombardamenti sono costanti, notte e giorno, non si fermano mai. Tutto è preso di mira: strade, case, palazzi, praticamente tutto. Gaza è lunga solo 40 chilometri, e ovunque cadano le bombe, l’esplosione si sente sempre.
Violenza senza precedenti
L’intensità dei bombardamenti e il livello di violenza sono senza precedenti. Ci attaccano dal cielo con gli aerei, via terra con i carri armati, dal mare con navi nel Mediterraneo. Sia di giorno, sia di notte, quello che stiamo vivendo è terrificante.
Il condominio di Gaza City in cui vivevo con mia moglie, mia madre e i miei figli è stato danneggiato da un attacco aereo venerdì scorso. Il custode dell’edificio ha ricevuto una chiamata dagli israeliani che gli dicevano che tutti i residenti dell’edificio dovevano evacuare il palazzo perché sarebbe stato colpito.
Sappiamo che questa chiamata arriva a pochi minuti o a un’ora prima dell’arrivo delle bombe. Siamo scesi dall’ottavo piano lungo le scale in meno di un minuto. Ho cercato di portare tutti in un posto sicuro il più lontano possibile.
Ricordo che mia moglie mi ha detto di non voler vedere il posto dove era cresciuta, un posto pieno di suoi ricordi, andare distrutto. Subito dopo ho sentito l’esplosione e ho visto la polvere, era tutto in fiamme. L’edificio è danneggiato, molti appartamenti sono stati distrutti e non so cosa sia rimasto del nostro. Non so nemmeno se potremo tornare a vivere lì.
Da quel giorno la mia famiglia vive con mia suocera e io dormo in ufficio. Lavoro quasi tutto il tempo. Sembra un incubo a occhi aperti.
Molte famiglie che abitano nella parte est di Gaza sono scappate verso quella occidentale perché temono un’invasione di Israele via terra. Stanno cercando rifugio vicino ad Al-Shifa, l’ospedale più grande di Gaza, e nelle scuole gestite dall’UNRWA.
Danneggiata anche la clinica di MSF
Sono rimasto molto sconvolto da un attacco israeliano avvenuto la notte tra il 15 e il 16 maggio, a pochi metri dall’ufficio di MSF. Ha causato decine di morti. Ricordo le urla degli uomini e delle donne nel cuore della notte, è stato terrificante. Anche la nostra clinica è stata danneggiata nello stesso attacco a causa dei bombardamenti israeliani.
I feriti hanno fratture e lesioni causate da schegge di bombe e proiettili. I bisogni sono molti, soprattutto in chirurgia e terapia intensiva. I pazienti sono donne, uomini, bambini: nessuno viene risparmiato.
Le espulsioni programmate di famiglie palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est, e poi gli scontri dentro e intorno ad al-Aqsa hanno innescato la scintilla che ha portato a questo nuovo conflitto. Ho vissuto la Seconda Intifada all’inizio degli anni 2000 ma la violenza che vediamo oggi non ha niente a che vedere con quello che è accaduto allora: oggi viene fatto un uso massiccio di armi. Centinaia di razzi vengono lanciati su Israele e Gaza è stata rasa al suolo.
È il destino degli abitanti di Gaza. In pochi anni abbiamo vissuto diverse guerre e non sappiamo quando finirà, quando finalmente potremo vivere una vita normale.