MSF: “Politiche italiane rendono persone migranti invisibili e non protette”

In occasione della 58° Sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra e in vista della sessione conclusiva della Revisione Periodica Universale (UPR) dell’Italia prevista per giugno, Medici Senza Frontiere (MSF) ha organizzato oggi al Palais des Nations l’evento “Migranti lasciati invisibili e non protetti: la Revisione Periodica Universale dell’Italia e la strada da percorrere” per analizzare le conseguenze negative delle leggi e delle politiche sull’immigrazione dell’Italia.

Esperti del tema hanno discusso l’impatto della politica migratoria italiana sempre più orientata alla criminalizzazione, al controllo delle frontiere e allo smantellamento dei meccanismi di protezione mettendo a rischio la vita, la salute e la dignità della popolazione migrante. 

Durante il terzo ciclo della Revisione Periodica Universale, l’Italia si era impegnata a rivedere le proprie politiche sull’immigrazione per garantire i diritti dei migranti in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani ma a quasi cinque anni di distanza, abbiamo invece assistito a un orientamento sempre più restrittivo basato sul restringimento delle tutele e delle misure di protezione, sull’indebolimento delle politiche di accoglienza e sul blocco delle attività di ricerca e soccorso delle organizzazioni umanitarie. 

Come organizzazione medico umanitaria siamo testimoni in prima persona dell’impatto disastroso di queste politiche sulla salute e sui diritti fondamentali delle persone in fuga alla ricerca di un luogo sicuro in Europa, soprattutto i più vulnerabili come i sopravvissuti alla tortura” afferma Stefano Di Carlo, direttore generale di MSF. È assolutamente urgente che questi impegni si traducano in misure concrete e tempestive che garantiscano una protezione efficace, un’accoglienza dignitosa e una vera solidarietà per questa popolazione.” 

Recenti norme legislative hanno eroso il diritto d’asilo e aumentato il rischio di detenzione, espulsione e respingimento, accrescendo la possibilità di esporre persone vulnerabili ad un ulteriore trauma oltre ad ostacolare il processo di riabilitazione dei sopravvissuti a tortura. Inoltre, leggi assurde e insensate ostacolano le operazioni di ricerca e salvataggio in mare delle ONG e hanno costretto la Geo Barents, nave di MSF, a cessare le sue operazioni nel Mediterraneo centrale, una delle rotte più letali al mondo. 

La recente legislazione nazionale italiana, congiuntamente alla politica di migrazione e asilo dell’Unione Europea svuotano ulteriormente il diritto di asilo e consegnano i migranti a uno stato di invisibilità, abbandono e irregolarità. 

Mentre l’Italia si prepara ad adottare il rapporto finale del quarto Ciclo dell’Esame Periodico Universale (UPR), MSF chiede al governo italiano di accogliere le raccomandazioni ricevute e di tradurle in azioni concrete. In particolare, sollecita misure per garantire una protezione piena ed effettiva della popolazione migrante e di porre fine ai blocchi delle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.  

A causa del Decreto Piantedosi introdotto dal governo italiano all’inizio del 2023, la Geo Barents ha subito 4 sanzioni da parte delle autorità italiane, per un totale di 160 giorni in cui è stata sottoposta a fermo amministrativoafferma Juan Matias Gil, capomissione di MSF per la ricerca e il soccorso in mare. Le recenti leggi italiane rendono ancora più facile e veloce bloccare e confiscare una nave di ricerca e soccorso. Alla fine, il prezzo reale lo pagheranno le persone in cerca di sicurezza e protezione che si troveranno in pericolo in mare”. 

MSF chiede inoltre l’accesso a forme di protezione internazionale e servizi adeguati di accoglienza e integrazione per i migranti in difficoltà, nel rispetto degli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale e dal diritto dei rifugiati. Questo aspetto è particolarmente urgente per i sopravvissuti alla tortura ai quali l’Italia deve garantire la completa riabilitazione, ai sensi dell’articolo 14 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura. 

MSF in Italia e nel Mediterraneo centrale 

MSF svolge interventi a sostegno dei sopravvissuti a tortura a Palermo, nei centri di accoglienza di Agrigento e servizi di orientamento per persone in situazioni di marginalità per favorire l’inclusione all’interno dei servizi sanitari pubblici esistenti. In Italia ha due sedi a Roma e Milano.  

MSF è stata presente nel Mediterraneo centrale con attività di ricerca e soccorso dal 2015 al 2024, salvando più di 94.000 persone. I team di MSF a bordo della Geo Barents, l’ultima nave attiva da giugno 2021 a dicembre 2024, hanno soccorso 12.675 persone, concluso 190 operazioni, recuperato i corpi di 24 persone, organizzato l’evacuazione medica di 18 persone e assistito la nascita di un bambino.  

 

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