Tubercolosi: Johnson&Johnson riduce il prezzo della bedaquilina

La società farmaceutica Johnson & Johnson (J&J) ha annunciato oggi la riduzione del prezzo della bedaquilina, uno dei principali strumenti terapeutici contro la Tubercolosi resistente ai farmaci (DR-TB), a 1,50 dollari al giorno, un passo importante che dovrebbe consentire a un numero molto più vasto di persone di accedere a questo trattamento salvavita. Medici Senza Frontiere (MSF) chiede che il prezzo sia ridotto ulteriormente e sia applicato a un maggior numero di paesi.

MSF ha svolto un’intensa pressione su J&J per la riduzione del prezzo della bedaquilina sin dalla sua immissione sul mercato nel 2012, e l’anno scorso ha lanciato una mobilitazione globale, insieme a società civile, attivisti ed ex pazienti sopravvissuti alla TB, chiedendo a J&J di ridurre di oltre la metà il prezzo del farmaco in alcuni paesi a basso e medio reddito, portandolo a 1 dollaro al giorno. 120.707 persone in tutto il mondo hanno firmato la petizione “Drop the price/Abbassa il prezzo”, di cui oltre 41.700 in Italia grazie alla campagna “Non chiediamo mica la luna” che chiede che l’accesso alle cure non sia fantascienza ma un diritto universale, per la TB come per altri farmaci salvavita, compreso il futuro vaccino contro il Covid-19.

“Abbiamo manifestato fuori dalla sede centrale di J&J e dei suoi uffici in tutto il mondo, insieme a chi è sopravvissuto alla Tubercolosi multiresistente e al suo trattamento così faticoso, spingendo la società a ridurre il prezzo di questo farmaco salvavita” dichiara Silvia Mancini, esperta di salute pubblica di MSF. “Mentre aspettiamo con ansia che diventino disponibili versioni generiche più economiche della bedaquilina, esortiamo i governi a garantire che i pazienti con DR-TB abbiano accesso al miglior trattamento possibile. La prossima sfida è quella del Covid-19. In una pandemia come quella in corso, la concessideone di brevetti non dovrebbe essere possibile, perché l’accesso ai farmaci è un diritto di tutti e lo è ancora di più in un’emergenza di salute pubblica mondiale”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la bedaquilina, farmaco assunto per via orale, come strumento fondamentale della cura contro la TB resistente ai farmaci, in sostituzione dei precedenti farmaci più tossici, che necessitano di iniezioni quotidiane e possono causare pesanti effetti collaterali come la sordità. Alla luce della pandemia di Covid-19, l’OMS ha inoltre consigliato di trattare le persone con DR-TB a domicilio utilizzando trattamenti orali che includono la bedaquilina, invece di iniezioni che obbligano i pazienti a recarsi nelle strutture sanitarie, con maggiore esposizione al rischio di contrarre anche il Covid-19.

Il vecchio trattamento contro la TB resistente ai farmaci usato finora da molti paesi aveva una durata più lunga, richiedeva ad ogni paziente di assumere fino a 14.000 pillole nel corso di quasi due anni e di sopportare fino a otto mesi di dolorose iniezioni giornaliere.

Mentre il mondo è sconvolto dalla pandemia di Covid-19, l’accesso alla bedaquilina è una necessità urgente per le persone con TB resistente ai farmaci dichiara la dr.ssa Pilar Ustero, esperta di TB per la Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF“I vecchi farmaci non solo sono dolorosi perché devono essere iniettati e possono causare gravi effetti collaterali, ma obbligano le persone a recarsi quotidianamente in strutture sanitarie, aumentando il rischio di contrarre il Covid-19. Con il prezzo ridotto, i governi devono urgentemente estendere l’uso della bedaquilina come strumento fondamentale di tutte le cure per via orale contro la TB. Non dobbiamo perdere altro tempo per porre fine alla sofferenza dei pazienti DR-TB”.

Il prezzo imposto da J&J per la bedaquilina è rimasto un notevole ostacolo perché i paesi potessero estendere l’uso di questo trattamento salvavita, soprattutto perché è solo uno dei molteplici farmaci richiesti per la cura contro la DR-TB. Considerando i notevoli finanziamenti pubblici ricevuti da J&J per la ricerca e lo sviluppo di questo farmaco dagli Stati Uniti e da altri paesi, MSF e altri attori hanno chiesto alla società farmaceutica di abbassare il prezzo per aumentarne l’accessibilità. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Liverpool ha dimostrato che la bedaquilina potrebbe essere prodotta e venduta con profitto a soli 0,25 dollari al giorno.

“J&J non ha sviluppato questo farmaco da sola” afferma Sharonann Lynch, esperta delle politiche per HIV e TB della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF. “La bedaquilina è stata sviluppata con un considerevole sostegno economico da parte dei contribuenti e di organizzazioni non-profit e filantropiche. J&J ha ricevuto investimenti pubblici di centinaia di milioni di dollari, tra cui sovvenzioni dal governo degli Stati Uniti e vari incentivi finanziari, mentre fornitori del trattamento, come MSF, hanno contribuito alla ricerca sul farmaco. J&J non dovrebbe applicare prezzi elevati per questo farmaco in nessuna parte del mondo”.

Il prezzo ora ridotto è inferiore del 32% rispetto al precedente prezzo più basso, disponibile per un elenco di paesi determinato da J&J e legato agli impegni di acquisto assunti attraverso il Global Drug Facility (GDF), un’organizzazione gestita dalla Stop TB Partnership che fornisce farmaci per la TB ai paesi a basso e medio reddito.

I paesi che non acquistano dal GDF non hanno diritto al prezzo più basso e continuano a pagare i costi elevati applicati da J&J, o dal suo partner commerciale russo Pharmstandard in alcuni paesi della Comunità degli Stati indipendenti (CSI). Ad esempio, la Federazione Russa paga oltre 8 dollari al giorno per la bedaquilina, un prezzo significativamente più alto di quello ridotto a 1,50 ora disponibile ai paesi che possono accedervi.

MSF ha invitato J&J a ridurre ulteriormente la cifra e a concedere il prezzo più basso a tutti i paesi con un elevato tasso di DR-TB, in modo da poter salvare più vite.

J&J è attualmente l’unico produttore di bedaquilina e ha brevettato il farmaco nella maggior parte dei paesi, controllando il prezzo a cui viene venduto. Il monopolio di J&J impedisce ad altri produttori in India e altrove di produrre e fornire versioni generiche più convenienti. Mentre il brevetto della società sul composto base di bedaquilina scade nel 2023, J&J ha depositato un “brevetto evergreen”, estendendo così il monopolio sul farmaco fino al 2027 in molti paesi colpiti dalla TB. I produttori generici affermano di essere in grado di realizzare versioni più convenienti a partire dal 2021, ma che il brevetto di J&J impedisce loro di entrare nel mercato. MSF ha invitato J&J a non prolungare il proprio monopolio attraverso estensioni di brevetti che ritarderebbero ulteriormente la disponibilità di versioni generiche del farmaco.

MSF e TB

MSF è il principale attore non governativo a fornire trattamenti per la TB a livello globale ed è impegnata nella cura della TB da oltre 30 anni, spesso lavorando a fianco delle autorità sanitarie nazionali per curare le persone in un’ampia varietà di contesti, tra cui zone di conflitto cronico, baraccopoli, carceri, campi profughi e aree rurali. Al settembre 2019, nei progetti MSF in 14 paesi sono stati forniti i più recenti trattamenti per la TB a oltre 2.000 persone, tra cui 429 con delamanid, l’unico altro nuovo farmaco per la TB sviluppato negli ultimi 40 anni, 1.517 con bedaquilina e 429 con una combinazione di entrambi. A livello globale, si stima che siano 484.000 le persone colpite da DR-TB nel 2018, ma che solo il 32% abbia ricevuto un trattamento.

Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF

Nel 1999, anno del Premio Nobel per la Pace, MSF ha lanciato la Campagna per l’Accesso ai Farmaci essenziali per promuovere l’accessibilità delle cure, stimolare la ricerca e sviluppo di terapie innovative e abbattere le barriere politiche, economiche e legali che impediscono alle persone di ricevere i trattamenti di cui hanno bisogno. In questi anni la Campagna, attraverso battaglie legali e mobilitazioni della società civile, ha contribuito ad abbassare il prezzo delle cure per l’HIV e l’Epatite C, ha stimolato lo sviluppo di farmaci per tubercolosi multiresistente, malaria o malattie dimenticate come il kala azar, ha partecipato all’implementazione del nuovo vaccino contro l’Ebola. Ma nonostante molti risultati, ancora milioni di persone muoiono per malattie prevenibili e curabili, perché non riescono ad accedere a cure salvavita essenziali.

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